Libia. I ribelli non riescono ad indebolire il potere di Gheddafi

Ribelli anti-Gheddafi

BREGA, LIBIA – Pur nella grande incertezza che caratterizza la situazione militare in Libia, la vittoria dei ribelli a Brega, ricca di petrolio, nella parte orientale del Paese, non viene considerata dagli analisti decisiva nel respingere il contrattacco in atto del colonnello Muammar Gheddafi.

Cominciati mercoledi mattina, gli scontri sono durati fino a sera, quando i combattenti di gheddafi si sono ritirati. Ma poco dopo aerei Mirage hanno ripreso a bombardare gli insorti. Così, come secondo il New York Times sembra evidente allo stato dei fatti, nonostante i successi ottenuti i ribelli non sono ancora riusciti ad indebolire la permanenza di Gheddafi al potere.

Una conferma è giunta da Iman Bugaighis, un portavoce dell’autorità governativa degli insorti, che ha chiesto ai Paesi occidentali di sferrare attacchi aerei contro le roccaforti del rais. ”In realtà hanno vinto loro”, ha ammesso, ”e noi non sappiamo per quanto tempo potremo ancora resistere”. Certo è, ha aggiunto Bugaighis, che ”Gheddafi sta diventando più forte”.

La Libia orientale, da dove i ribelli hanno cacciato le forze pro-Gheddafi 10 giorni orsono, resta in uno stato caotico. Le voci vanno e vengono, ed è diffusa la paura di altri bombardamenti ed avanzate degli uominidel rais. Gli insorti parlano di audaci ”attacchi finali” contro il regime a Tripoli, ma finora si tratta solo di parole. Qui i militari non hanno strutture gerarchiche, e le città sono governate da consigli comunali improvvisati.

Al Cairo, giovedi il segretario della Lega Araba Amr Moussa avrebbe detto che una proposta di pace formulata dal presidente venezuelano Hugo Chavez Рamico di Gheddafi Рӏ stata presa in considerazione, ma non ha fornito dettagli. Sia Chavez che Gheddafi sono accomunati dalle loro ricchezze petrolifere, che usano per sostenere i loro regimi autocratici.

Secondo gli analisti, la battagli di Brega non induce all’ottimismo sullo sforzo bellico degli insorti. Si è tratto di uno scontro ”sbrindellato”, senza ordini, senza ufficiali, senza piani tattici. La maggior parte dei ribelli sono semplicemente saliti sulle loro macchine per affrontare l’avanzata di quelli che chiamano i mercenari di Gheddafi. Di organizzazione nemmeno l’ombra.

Gli insorti avevano i più svariati tipi di armi e mezzi. Alcuni mitragliere antiaeree, altri vecchi taxi scassati su cui salivano con pistole, fucili, o qualunque cosa trovassero, come coltelli da macellaio. Peter Bouckaert, direttore del settore emergenze di Human Rights Watch, ha detto che ”mancava qualsiasi tipo di comando organizzato e che mancavano persino i binocoli. Che abbiano respinto le forze di Gheddafi è una sorta miracolo”.

Nondimeno, al calar della sera a Briga l’angoscia ha ceduto il posto al sollievo. I mercenari e gli aerei del rais si erano ritirati. Una lunga colonna di auto e furgoni dei ribelli ha cominciato a dirigersi verso est, tra le grida e la baldoria degli occupanti. Nell’aria echeggiava il fuoco celebrativo delle mitragliere e proiettili traccianti illuminavano la notte. Gli uomini a difesa della Libia orientale sentivano di aver vinto. Per ora.

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