Libia, ad Atene l’inviato di Gheddafi incontra il ministro degli Esteri

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

ATENE – Un inviato del leader libico colonnello Gheddafi è arrivato ad Atene. Il viceministro agli esteri Mohammed Taher Siala si è incontrato stamane con il suo omologo greco Dimitris Dollis. Il colloquio, chiesto da Tripoli è ancora in corso.

L’inviato del leader libico ha informato il governo greco sulle idee libiche per ”uscire dalla crisi”. Secondo le fonti la posizione espressa dall’inviato libico ”non si distacca” da quella manifestata pubblicamente già da Gheddafi e da altri esponenti del regime.

Durante il colloquio la parte greca, dopo aver ascoltato quanto detto dall’inviato di Tripoli, ha ribadito la sua posizione, in sintonia con quella europea e occidentale, che chiede di ”fermare immediatamente” le violenze. E le fonti sottolineano che il governo greco ribadisce ”il ruolo necessario e decisivo dell’Onu” per qualsiasi sviluppo volto a giungere ad una soluzione della crisi.

Nella sera di ieri, 9 marzo, il governo di Giorgio Papandreou aveva annunciato l’arrivo di Siala precisando che l’incontro sarebbe avvenuto dopo consultazioni fra il ministro degli Esteri greco Dimitris Droustas e l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e di sicurezza Catherine Ashton, in vista della riunione oggi a Bruxelles dei ministri degli Esteri europei che sarà seguita da un Consiglio europeo straordinario.

L’emissario in Portogallo. Siala ha incontrato già il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado a Lisbona, dopo aver fatto scalo a Malta per illustrare al premier maltese ”la posizione del governo libico”.

”Il regime di Gheddafi per la comunità internazionale è finito”: questo il messaggio del ministro portoghese, Luis Amado, agli emissari di Gheddafi incontrati ieri, 9 marzo, a Lisbona. Lo ha detto lo stesso Amado arrivando al vertice dei ministri degli esteri della Ue a Bruxelles.

”Il nostro messaggio è stato molto chiaro e senza ambiguità – ha detto il ministro portoghese – e spero che lo spirito di questo messaggio possa avere un impatto su Tripoli. Abbiamo spiegato agli emissari – ha ribadito Amado – che dal punto di vista della legittimità il regime del colonnello Gheddafi agli occhi della comunità internazionale è finito”.

L’emissario in Egitto. In giornata è anche arrivato al Cairo un altro emissario di Gheddafi, il responsabile delle forniture militari, generale Abdel Rahman Ben Ali Said. Nei giorni scorsi Gheddafi aveva telefonato a Papandreou per lanciare un messaggio all’Europa e all’Occidente sulle conseguenze di un intervento militare contro il suo regime. Papandreou gli aveva risposto ricordandogli la recente risoluzione dell’Onu che ha imposto sanzioni a Tripoli e invitandolo a ”trovare una soluzione” che ponga fine alle violenze, scongiuri una guerra civile e non aggravi l’emergenza umanitaria.