Libia, la diplomazia al lavoro. Ma il futuro è nelle mani di Gheddafi

ROMA, 21 LUG – La situazione in Libia resta sul terreno estremamente fluida e la diplomazia si muove su vari fronti intorno al nodo-Gheddafi. Che deve lasciare il potere (su questo a livello internazionale sono praticamente tutti d'accordo) ma che non e' detto debba per forza andarsene dal suo Paese. In questo senso si e' espresso, dopo la Francia e gli Usa, anche il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che domani a Roma ricevera' il vicepresidente del Consiglio Permanente del Cnt di Bengasi, Ali al-Issawi.

Dalla Cina, dove si trova in visita, oggi Frattini ha detto che Gheddafi ''deve lasciare il potere'' ma se debba abbandonare o meno la Libia e' decisione che spetta ai libici. ''Se il popolo libico ritiene che una soluzione interna al Paese possa essere accettabile – ha affermato – l'Italia sara' d'accordo. … Noi abbiamo sempre detto che la partenza di Gheddafi era un'opzione. Ma non l'unica''.

Al centro dei colloqui di domani a Roma ci sara' infatti, ha ancora spiegato il ministro degli Esteri, ''lo sviluppo della proposta di soluzione pacifica che verra' presentata dal ministro Abdel Ilah al Khatib (rappresentante per la Libia all'Onu) a nome di tutto il gruppo di Contatto e ovviamente delle Nazioni Unite''.

Con qualche sfumatura questa posizione e' stata abbracciata oggi a Madrid anche dal ministro degli Esteri spagnolo, Trinidad Jimenez, anch'essa a colloquio con un alto esponente degli insorti, il presidente del Cnt (Consiglio Nazionale di Transizione) Mahmud Jibril. ''Il leader libico e' piu' che mai isolato, all'interno e a livello internazionale'', ha dichiarato Jimenez, aggiungendo che l'ipotesi che resti in Libia ''e' una possibilita' sulla quale si lavora per far si' che lasci il potere'' e che ''la formula finale dovra' essere decisa dai libici''.

Sostanzialmente Jibril non ha fatto dichiarazioni opposte di rottura diplomatica. ''Per il Cnt – ha spiegato il leader degli insorti – la cosa piu' importante e' che Gheddafi abbandoni il potere … Il resto lo decidera' poi il popolo libico … Non intendiamo trattare sul fatto che Gheddafi lasci il potere, ma sul 'come' lascera' il potere''.

Sul terreno intanto la situazione resta fluida. Le informazioni arrivano soprattutto dagli insorti che oggi da Bir-Ayad hanno riferito di combattimenti intorno al porto petrolifero di Brega (estremo sud-est del Golfo di Sirte) e di un'offensiva in preparazione contro la capitale Tripoli. Gli stessi insorti pero', in questo caso da Zlitan (sulla costa, a 160 chilometri da Tripoli), hanno anche ammesso un violento contrattacco dei soldati fedeli a Gheddafi, supportati da carri armati e blindati, che avrebbe creato una situazione di stallo.

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