Libia, l'ex banchiere Bengdara: "A Tripoli Gheddafi ha dieci miliardi in lingotti d'oro"

ROMA, 25 AGO – ''Fino a poco tempo fa Gheddafi ha cercato di finanziarsi in ogni modo. A Tripoli ci sono fisicamente riserve in oro per un valore di dieci miliardi di dollari. Ora che è in fuga potrebbe anche aver preso parte di questo oro con sé. Prima invece ha cercato disperatamente di venderlo''. E' quanto afferma Farhat Bengdara, ex governatore della Banca centrale libica (Bcl), in un'intervista al Corriere della Sera.

Per Bengdara il Colonnello ''potrebbe essere fuggito a Sebha, dove ha una base logistica, oppure si è diretto verso il confine con l'Algeria. Ha registrato un messaggio per spingere i fedelissimi a combattere ancora, poi se n'è andato. Ora – sostiene – sta certamente cercando di pagare e di corrompere qualche tribù o qualche miliziano per avere protezione e seminare altro caos''.

L'ex governatore dà rassicurazione sui rapporti tra Italia e Libia. ''Con la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, l'Italia è fra i Paesi occidentali che hanno avuto un ruolo importantissimo nel sostenere la lotta per la libertà. Sono sicuro che ci sarà ancora collaborazione fra noi in futuro'', dichiara.

''Ci saranno nuovi contratti con le imprese europee e quelli in corso, per esempio con l'Eni, saranno rispettati''.

Per ricostruire la Libia, prosegue Bengdara, ''abbiamo bisogno di finanziamenti ponte per 5-7 miliardi di dollari per far ripartire il sistema bancario, pagare gli stipendi in modo che la gente torni al lavoro, coprire il costo delle importazioni che rappresentano l'80% dei consumi del Paese''. Tuttavia, sottolinea, ''non abbiamo bisogno di donatori. La Libia è un Paese ricco ma il suo patrimonio è congelato. Intanto ci servono prestiti, anche a tassi attraenti per i finanziatori''.

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