Libia, militari ribelli e forze aeree d’epoca sovietica: le falle nella Difesa del rais

Muhammar Gheddafi

ROMA – Le navi da guerra americane sono ormai arrivate vicine alla Libia. I ribelli invocano un intervento militare delle Nazioni Unite. I bombardamenti ordinati da Muhammar Gheddafi continuano. Ma le reali forze militari di cui disporrebbe ora il rais sarebbero molto inferiori a quelle precedenti alla rivolta, e in ogni caso le forze antiaeree consisterebbero in apparati di fabbricazione sovietica risalenti agli anni Ottanta.

Anche la proposta, avanzata da più parti, di instaurare nel paese una no-fly zone, secondo gli osservatori statunitensi vedrebbe la necessità dell’eliminazione di radar e missili.

In un articolo del Corriere della Sera, Guido Olimpio cita Sean O’Connor, esperto di apparati anti-aerei: in un rapporto redatto nel 2010, l’esperto ha rilevato che la Libia dispone, sulla carta, di un robusto ombrello di radar e missili che copre i centri costieri e le basi aeree.

Il nucleo delle forze del rais sarebbe costituito da 31 siti dotati di ordigni a lungo raggio (come i Sa 2 e i Sa 5), oltre a diversi sistemi mobili, forniti negli anni ’70 e ’80 dai sovietici.

Sulla carta, Muammar Gheddafi può contare su un apparato militare composto da 100.000 soldati, 2.000 carri armati, 374 aerei e due sottomarini, ma la rivolta nel Paese ha cambiato le carte in tavola.

Le forze terrestri prima della rivolta. 50.000 soldati, inclusi 25.000 coscritti; 2.205 carri armati da battaglia, inclusi 180 T-90s e 200 T-62; 120 veicoli da ricognizione; 1.000 mezzi corazzati e 945 militari specializzati; 2.241 pezzi d’artiglieria e 500 mortai; 424, almeno, missili terra aria.

Le forze terrestri secondo la stima attuale.  Secondo stime di esperti, Gheddafi potrebbe contare adesso su 10-12.000 militari a lui fedeli. La forza più importante è costituita dalla 32a Brigata comandata dal figlio del rais Khamis. Praticamente impossibile stimare invece quanti sono i militari che, abbandonato l’esercito regolare, stanno combattendo contro il regime insieme all’opposizione. Altro dato da tener presente, ma difficile da quantificare è la presenza di mercenari stranieri a fianco dell’esercito regolare, segnalato da varie fonti.

Le forze navali prima della rivolta. 8.000 marinai inclusa la Guardia costiera;  2 sottomarini; 17 navi per pattugliamento e combattimento.

Le forze navali secondo la stima attuale. Le uniche informazioni disponibili sono relative ai due sottomarini di classe Foxtrot, acquistati dall’Urss alla fine degli anni ’80. Sarebbero ancora nelle mani dei fedeli al rais, ma sono di fatto inutilizzabili secondo alcuni esperti.

La forza aerea prima della rivolta. 18.000 unità; 374 aerei da combattimento, tra cui 227 caccia (13 Mirage F1-Ed, 94 Mig-25, 75 Mig-23 e 45 Mig-21); 85 elicotteri da trasporto/supporto e 35 da combattimento.

La forza aera secondo la stima attuale. Secondo gli analisti, i jet più veloci e potenti sarebbero di fatto inutilizzabili. Le forze pro-Gheddafi hanno perso almeno tre velivoli, due fuggiti a Malta, uno abbattuto a Misurata dagli insorti.

Altre forze. Il Commando per la Difesa aerea dispone di 216 missili terra-aria, 144 missili su piattaforma mobile, e 72 guidati.

Armi chimiche. La Libia ha distrutto il suo intero arsenale di armi chimiche nel 2004. Secondo l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) il regime avrebbe conservato in una base in pieno deserto 9,5 tonnellate di iprite, il ‘gas mostarda’, ma non avrebbe la capacità di lanciarlo.

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