Libia. Gheddafi contro la vecchia amica: “Italia traditrice, sarà l’inferno”

ROMA – Muammar Gheddafi  più combattivo che mai, torna a minacciare “i nemici crociati” della Libia. Il leader libico parla in un messaggio audio trasmesso dalla tv libica, il secondo da quando ieri pomeriggio sono cominciate le operazioni militari della coalizione internazionale contro diversi obiettivi strategici nel paese.

Non si fa vedere il rais, su cui continuano a circolare voci non confermate di una fuga, ma non è meno agguerrito e, soprattutto, non risparmia nessuno. In primo luogo l’Italia, l’ex paese amico che oggi Gheddafi chiama traditore. “Italia, sei traditrice”, ha detto il colonnello che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.

Ai nemici, paragonati ai nazisti, il leader libico promette “l’inferno” di una “lunga guerra” che alla fine sarà vinta dalla Libia, perché la Libia è “alla testa dei popoli in rivolta”. Breve e violento il discorso del rais è pieno di minacce per gli occidentali, definiti “barbari, terroristi, mostri, criminali”, il cui unico scopo è di “appropriarsi del nostro petrolio”.

“Avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla”, ha detto. Ma il territorio libico, ha tuonato il rais nella sua sfuriata audio, diventerà “l’inferno” per chi l’attacca. Gheddafi ha detto che i depositi di armi sono aperti, che i libici si stanno armando. Notizia confermata anche dall’agenzia di stampa ufficiale Jana secondo la quale il governo libico ha cominciato a distribuire armi a più di un milione di persone. “Vi combatteremo”, ha assicurato il colonnello, e “sarà una guerra lunga”, combattuta su “un fronte vasto, su un terreno troppo vasto da persone pronte a morire da martiri”. “Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi non la lasceremo a voi francesi, americani o britannici e continueremo la guerra per liberarla” ricordando che il popolo libico ha “già sconfitto gli italiani colonizzatori”.

Tre bombardieri invisibili (stealth) hanno colpito con 40 bombe una base aerea libica. E’ stato colpito inoltre un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei vip del regime. Intanto forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli, dove sono incorso combattimenti, e hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti. Poi la Cnn ha dato notizia di un non meglio precisato attacco su Tripoli, al quale avrebbe risposto il fuoco della contraerea.

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