Libia, Serraj e Saleh annunciano il cessate il fuoco ed elezioni a marzo

Cessate il fuoco raggiunto in Libia: l’annuncio di al Serraj e Saleh

La Libia prova a voltare pagina: il presidente del governo di accordo nazionale libico (Gna) di Tripoli, Fayez al Serraj, e il presidente del Parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, hanno dichiarato un cessate il fuoco. Hanno anche indetto elezioni legislative e presidenziali per il prossimo marzo.

I due fronti, finora in aperta guerra, lo hanno annunciato in simultanea con dichiarazioni separate.

“Alla luce della situazione attuale del Paese, il presidente del governo di accordo nazionale ha dato ordine a tutte le forze armate di interrompere i combattimenti e di rendere le città di Sirte e Giufra zone senza armi”, si legge nella nota del governo di Tripoli. “L’intento ultimo è riportare la sovranità del Paese e mandare via forze straniere e mercenari”, ha aggiunto.

Il consiglio presidenziale chiede inoltre di “riprendere la produzione e l’esportazione di petrolio. Chiede anche di destinare i proventi a un conto della Banca estera libica da cui si potrà attingere solo dopo un accordo politico”. 

Infine, Serraj ha annunciato il suo invito a “elezioni legislative e presidenziali nel prossimo mese di marzo”.

L’ok dalla Cirenaica di Haftar

Dalla Cirenaica è arrivata la benedizione di Saleh, ritenuto braccio politico e burocratico del maresciallo Khalifa Haftar.

“Il presidente del Parlamento, Aguila Saleh, ha chiesto a tutte le parti un cessate il fuoco immediato”, si legge nella nota di Tobruk.

Nella nota si auspica che “la città di Sirte diventi un quartier generale temporaneo del nuovo Consiglio presidenziale”.

Saleh ha suggerito inoltre una forza di polizia ufficiale nelle varie regioni, in preparazione all’unificazione delle istituzioni statali. 

“Il cessate il fuoco – ha dichiarato Saleh – sbarra la strada a qualsiasi intervento militare straniero e si conclude con l’allontanamento dei mercenari e lo smantellamento delle milizie”. 

Infine, Saleh ha chiesto che la produzione e l’esportazione di petrolio riprendano e il congelamento delle sue entrate sul conto della Banca estera libica, come previsto da Serraj.

Il sostegno di Onu, Italia ed Egitto

L’annuncio ha raccolto l’immediato sostiene degli attori internazionali. La missione dell‘Onu in Libia, Unsmil, ha chiesto “l’immediata esecuzione della coraggiose scelte attuate”.

Anche l’Italia “accoglie con grande favore i comunicati emessi”, a” partire da una immediata cessazione delle ostilità e dalla riattivazione della produzione petrolifera”, spiega la Farnesina.

“Sulla scia delle recenti dichiarazioni sulla ripresa della produzione petrolifera, per la quale l’Italia auspica una concreta applicazione a tutte le articolazioni dell’industria petrolifera libica su tutto il territorio del Paese, tali sviluppi costituiscono un importante e coraggioso passo verso la stabilizzazione della crisi libica”, spiega ancora la diplomazia italiana.     

L’iniziativa ha ricevuto il plauso anche del presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, principale sponsor del maresciallo Khalifa Haftar e, in generale, della Cirenaica. (Fonte: Agi)

 

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