Libia, il vertice Ue chiede a Gheddafi di farsi da parte. Con i ribelli sì al dialogo ma nessun riconoscimento

Muammar Gheddafi

BRUXELLES – Il vertice straordinario dell’Ue che si tiene questa mattina a Bruxelles chiederà a Gheddafi di farsi da parte. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Paese che detiene la presidenza di turno dell’Ue, in un’intervista alla radio pubblica ungherese.

I leader della Ue si apprestano a sottolineare la necessità di dialogare con le opposizioni in Libia, ma per il momento nessun riconoscimento ufficiale, almeno fino a che non vi siano organismi ”effettivamente legittimati” dalla popolazione libica. Questo – secondo fonti vicine all’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Catherine Ashton – l’orientamento che si starebbe delineando al tavolo dei capi di Stato e di governo europei. ”Per il momento – spiegano le fonti – per noi non esiste un’opposizione ufficiale”.

”Il colonnello Gheddafi deve abbandonare il potere immediatamente”, si legge nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo straordinario sulla crisi libica in corso a Bruxelles di cui si è avuta anticipazione.

”Condanniamo con fermezza la violenta repressione del regime nei confronti dei propri cittadini e la violazione potente e sistematica dei diritti umani. L’uso della forza, specialmente con mezzi militari, contro civili è inaccettabile e deve cessare immediatamente. Accogliamo con favore – si legge ancora – la risoluzione 1970 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il rinvio della situazione in Libia alla corte penale internazionale”.

Per Janos Martonyi, i leader dei 27 potrebbero anche discutere di nuove sanzioni, questa volte mirate al congelamento degli asset delle società libiche produttrici ed esportatrici di petrolio e gas.

Anche il premier britannico David Cameron, parlando con i cronisti al suo ingresso al vertice Ue dei capi di Stato e di governo, ha detto che Muammar Gheddafi ”se ne deve andare”.

”E’ importante che i paesi europei facciano prova di volontà politica, di ambizione e di unità per dire chiaramente che Gheddafi se ne deve andare, che il suo regime è illegittimo e che quello che sta facendo al suo popolo è totalmente inaccettabile”, ha osservato Cameron.

Il premier britannico, che già ieri in una lettera comune con il presidente francese Nicolas Sarkozy si è detto pronto a portare il sostegno per ogni eventualità in funzione dell’evoluzione della situazione, anche stamani ha ribadito che l’Ue dovrà ”prevedere ogni eventualità” perché questo – ha osservato – ”è assolutamente vitale”.

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha confermato come la Francia sia favorevole ad ”azioni mirate” per difendere le popolazioni che manifestano senza violenza”.

Sarkozy, arrivando alla sede del Consiglio europeo dove sta per iniziare il vertice dei capi di Statao e di governo della Ue, ha quindi confermato che avanzerà tale richiesta insieme al premier britannico, David Cameron, sottolineando come le ”azioni mirate” dovranno comunque essere autorizzate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu e in accordo con la Lega araba.

Il colonnello Gheddafi ”deve andare via immediatamente”: questa la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel, sottolineando come il rais ”non può più essere un interlocutore” per la comunità internazionale. Merkel ha auspicato che i 27 Paesi della Ue riescano ad esprimere una ”posizione comune” sulle decisioni da prendere in relazione alla crisi libica. ”Una posizione comune è necessaria”, ha detto arrivando al vertice straordinario dei capi di Stato e di governo della Ue a Bruxelles.

‘Io credo – ha affermato la cancelliera tedesca – che noi oggi dobbiamo inviare un segnale di unità, perché dividerci non servirebbe che a Gheddafi. Un punto deve essere chiaro: che chiunque decide di fare alla guerra contro il suo proprio popolo non può essere un partner dell’Unione Europea. Per questo – ha proseguito Merkel – chiediamo le dimissioni immediate di Gheddafi”

‘Un eventuale intervento militare in Libia non spetta all’Unione europea”. Lo ha detto il primo ministro svedese, Fredrik Reinfeldt, al suo ingresso al vertice Ue di Bruxelles, precisando che ”la decisione spetta al Consiglio di sicurezza dell’Onu”.

Secondo Reinfeldt, per l’Ue ”ci sono altre questioni di cui occuparsi, a partire dalla situazione umanitaria”. In merito alla proposta di riconoscimento del Consiglio nazionale di transizione libico proposto da Francia e Gran Bretagna, il premier svedese ha detto che ”l’unico riconoscimento possibile è nei confronti di Stati e non di governi”.

La risposta di Gheddafi. Molto negativa la risposta del rais Muammar Gheddafi, che ha minacciato oggi l’Unione europea di far venir meno il suo sostegno nella lotta contro il terrorismo e l’immigrazione clandestina. Lo riferisce l’agenzia ufficiale libica Jana.

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