Lieberman svincola Israele dagli accordi di Annapolis e afferma che ”chi vuole la pace prepara la guerra”. Allarme tra i palestinesi

Il nuovo ministro degli esteri  israeliano, Avigdor Lieberman, ha dichiarato in un bellicoso discorso che Israele non è vincolato all’accordo siglato nel 2007 durante la conferenza di pace di Annapolis sulla creazione di uno stato palestinese, e che «chi vuole la pace deve preparare la guerra».

«Coloro i quali pensano che tramite concessioni saranno rispettati e che si arriverà alla pace sbagliano», ha aggiunto Lieberman, «al contrario si arriverà alla guerra».

Lieberman – figura controversa a capo del partito di estrema destra Yisrael Beitenu (Israele è la nostra casa) – è entrato a far parte della coalizione formata dal primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo che il suo partito è giunto terzo alle elezioni del 10 febbraio.

Il ministro ha precisato che Israele «non ha mai ratificato gli accordi di Annapolis, né l’ha fatto il parlamento», e che quindi l’accordo «non ha validità».

I funzionari palestinesi sono rimasti allarmati dalle dichiarazioni di Lieberman. Saeb Erekat, capo dei negoziatori palestinesi con Israele, ha dichiarato al New York Times che il ministro «ha chiuso la porta ad Annapolis ed ha chiuso la porta in faccia alla comunità internazionale»

La conferenza di Annapolis , tenutasi nel Maryland nel novembre 2007, riunì i delegati di 40 paesi, inclusi Arabia Saudita e Siria. In quell’occasione l’ex primo ministro Ehud Olmert e il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, si impegnarono a rilanciare il processo di pace.

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