Le donne si fanno sempre più largo nelle stanze del potere dell’America Latina.
Mentre in Brasile, Dilma Rousseff sembra sul punto di diventare il primo capo di Stato del Paese, seguendo le orme della cilena Michelle Bachelet, dell’argentina Cristina Fernandez e della costaricense Laura Chinchilla, in Perù, nelle municipali e delle regionali di domenica (19 milioni alle urne), desta interesse la sfida tra due candidate per la poltrona di sindaco di Lima. Due rivali agguerrite, come si evince dai loro precedenti.
In corsa per Forza Sociale, sinistra moderata, Susana Villaran, una docente di 61 anni, ex ministro per la donna (2000-2001), membro del Comitato per i diritti dei bambini dell’Onu, e ex candidata nelle presidenziali del 2006. Per il conservatore Partito popolare cristiano, nelle cui file milita da oltre tre decenni e di cui ora è il segretario generale, è invece in lizza la deputata Lourdes Flores, 50 anni, con un suo studio legale a Lima, e già candidata alle presidenziali del 2001 e del 2006.
In un Perù saldamente in mano ai partiti di centro-destra, Susana Villaran è diventata ”un fenomeno elettorale” in quanto con l’appoggio di tutte le sinistre, ex guerriglieri compresi, in due mesi è salita dal 2 al 40 per cento dei consensi. ”La mia è una lotta di Davide contro Golia”, ha detto nel suo ultimo comizio.
Su di lei sono piovute molte critiche, soprattutto da parte di esponenti del mondo finanziario. Per i quali, se diventa sindaco di Lima (sette milioni di votanti) scatterà la fuga degli investimenti dal Paese. Tant’è che lo stesso presidente Alan Garcia che, grazie ad essi, governa un paese al terzo posto nel mondo, dopo Cina e India, come crescita del Pil, ha negato pubblicamente tale eventualità.
Anche per Lourdes Flores non sono mancati gli attacchi. Dalla solita accusa di far parte dell’Opus Dei, alle intercettazioni delle sue telefonate, mandate in onda da un popolare conduttore tv. Flores però rischia di perdere per una questione del tutto femminile; Villaran e’ madre di tre figli e lei è nubile: una diversità di non poco peso nella loro sfida. In Perù non solo le due candidate sindaco cofermano il trend delle donne al potere. A sette mesi dalle presidenziali, per i sondaggi, è in testa la populista Keiko Fujimori, la figlia del recluso ex capo di Stato Alberto Fujimori, con il 24 per cento dei consensi contro il 19 per cento dell’attuale sindaco di Lima, Luis Castaneda. Insomma non è tempo di uomini.