Marea Nera: Il Nyt accusa l’amministrazione Obama di lentezza negli interventi

In un editoriale il New York Times, che definisce la marea nera nel Golfo del Messico il peggior disastro dovuto al petrolio nella storia degli Stati Uniti, ancor più grave di quello della petroliera Exxon Valdez nel 1989, critica la lentezza con cui sia la British Petroleum che l’amministrazione di Barack Obama hanno reagito all’emergenza.

Scrive il Nyt: ”L’esplosione a bordo della piattaforma Deepwater Horizon è avvenuta il 20 aprile. Ben presto il fuoco si è propagato, uccidendo 11 persone, la piattaforma è crollata e il petrolio è cominciato a fuoriuscire al ritmo di 40 mila galloni (151 mila litri) al giorno. La BP ha provato, senza riuscirci, a bloccare il pozzo. Nonostante ciò la BP sembra essere rimasta fiduciosa di poter gestire la situazione con risorse private (come ha pensato anche l’amministrazione) fino alla sera di mercoledi quando, in una conferenza stampa convocata frettolosamente, la Guardia Costiera ha quintuplicato le sue stime sulla perdita portandole a 5 mila barili al giorno.”

”Solo allora l’amministrazione ha cominciato a muoverswi con decisione”, scrive il Nyt.

”Ci sono, naturalmente altre, domande da fare”, prosegue il Nyt. Non sappiamo che cosa ha causato l’esplosione o l’incendio, nè perchè le valvole che devono interrompere il flusso del petrolio in una emergenza non hanno funzionato”.

”Non sappiamo se la BP – e la Transocean, proprietaria della piattaforma e responsabile del suo funzionamento – avrebbero potuto prendere altre misure per prevenire l’esplosione, nè sappiamo quali procedure, incluse nuove tecnologie, possono essere prese per prevenire simili incidenti in futuro”.

”Quello che sappiamo – conclude il Nyt – è che ci troviamo di fronte ad un enorme disastro le cui conseguenze potrebbero essere state minimizzate con interventi più tempestivi”.

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