Monti si allarga e spera: “Gli italiani cambino il loro stile di vita”

Monti sul Time

ROMA – Non solo risanatore e traghettatore, in qualche modo ancora più ambizioso. Alla domanda del Time (il governo non sta cercando di modificare cultura e modo di vivere degli italiani?) il premier Mario Monti risponde: ”Lo spero, perché altrimenti le riforme strutturali sarebbero effimere”. Il premier più tedesco d’Europa è arrivato negli Stati Uniti, in visita ufficiale dal presidente Obama.  “Può quest’uomo salvare l’Europa?”, si chiede il Time che gli dedica la copertina. Ambizioso anche il compito di Monti “americano”, potenziale mediatore tra gli Stati Uniti e la Germania, ovvero tra chi la ripresa l’ha già timidamente imboccata e chi stenta ancora a curare la crisi e la recessione. Primo ministro “in tempi disperati”, per dirla con il Time.

Con il settimanale il premier parla di vicende nostrane. ”La politica quotidiana – ha detto Monti – ha diseducato gli italiani” e c’è la tendenza a vedere ”tutto il male” nella classe politica. ”Dobbiamo cercare – ha concluso – di dare il senso della meritocrazia e della competitività che crediamo siano necessarie. C’è molto da fare per rimuovere gli impedimenti strutturali che frenano la crescita, molti dei quali hanno a che fare con il potere eccessivo dei gruppi di interesse legati al potere pubblico”.

Italia  nuovo interlocutore, “come un Paese che in questa fase può contribuire a dare più impulso all’Ue e alla crescita a vantaggio generale per le due sponde dell’Atlantico”, come ha detto Monti al Congresso Usa. In quest’ottica non è forse casuale l’intervista concessa dall’ex premier Berlusconi al britannico Financial Times. Se qualche mese fa l’ex primo ministro parlava di “consorterie anglofone”, presunto complotto estero per indebolire l’allora governo, oggi Berlusconi fa una sforzo di “undestatement” e auspica che il governo Monti faccia le riforme strutturali di cui il Paese ha tanto bisogno. Carineria ricambiata da Monti che al Time non tralascia di citare questa intervista di Berlusconi.

”La maggioranza che sostiene il governo – ha detto Monti – non è strutturata e non è una coalizione, ma è un insieme dei tre principali partiti ognuno dei quali parla con noi ma non parlano tra loro perché vengono da un periodo molto caldo e di estrema belligeranza. Ma le cose sembrano ora cambiare”, aggiunge Monti, citando proprio l’intervista al Financial Times in cui Berlusconi ”ha dato un forte sostegno al governo” ed in particolare la fine dell’intervista ”è molto rivelatrice” perché esprime ”la speranza che il governo possa fare grandi riforme strutturali”. Alla domanda sul perché Berlusconi abbia cambiato opinione sul governo, il professore risponde: ”Credo che veda come stia guadagnando terreno internazionale dal punto di vista della credibilità e dell’essere considerato un uomo di Stato, quanto più si dice favorevole a questa trasformazione dell’Italia”. Più lascia lavorare Monti, più Berlusconi ha qualche speranza di risollevarsi politicamente. Ma con ogni probabilità non è di questo che il premier e Obama parleranno.

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