Media e analisti si chiedono cosa accadrà in Venezuela dopo Chavez

CARACAS, VENEZUELA – Il ritorno di Hugo Chavez in Venezuela – dopo mesi di ricovero a Cuba – ha risvegliato l’entusiasmo dei suoi supporter, ma non e’ servito a chiarire quali siano le sue reali condizioni di salute e dunque quali saranno le conseguenze dal punto di vista istituzionale, dopo che il Tribunale Supremo di Giustizia ha sospeso l’inaugurazione del suo quarto mandato consecutivo fino a quando ”la sua salute lo permettera”.

Chavez e’ tornato a Caracas con un volo notturno dall’Avana ed e’ stato ricoverato immediatamente nell’Ospedale Militare della capitale, senza che siano state diffuse immagini del suo ritorno: le uniche sue foto pubblicate dallo scorso 10 dicembre restano dunque i quattro scatti presentati venerdi’ scorso dal governo.

Insieme a quelle foto – dove il presidente appare gonfio e indebolito – il governo aveva precisato che Chavez soffre ancora di ”un certo grado di insufficienza respiratoria”, a causa della quale usa una cannula tracheale che gli rende ”difficile” poter parlare, e resta comunque sottoposto a un ”trattamento energico” per ”la sua malattia di base”, ossia il cancro, che ”non e’ esente da complicazioni”. Ma le informazioni governative sono nel complesso poco credibili.

Prima del rientro a Caracas Chavez sarebbe stato riportato nell’unita’ di terapia intensiva dell’ospedale cubano dove e’ stato ricoverato dallo scorso 10 dicembre, dopo aver sofferto una nuova infezione, a quanto sostiene il giornalista venezuelano Nelson Bocaranda nel suo blog Runrunes, nel quale da mesi offre versioni sullo stato del leader ”bolivariano” molto diverse a quelle diffuse dalle autorita’ di Caracas.

Citando fonti mediche anonime (”le stesse che consulto da 16 mesi a Cuba o in Brasile, Spagna e Venezuela”), Bocaranda sostiene che da due settimane Chavez era stato portato ”in una suite presidenziale nel piano superiore dell’ospedalle modello cubano” dopo aver registrato un miglioramento dell’infezione polmonare della quale soffriva dopo l’intervento di dicembre, la quarta operazione in 18 mesi per un tumore.

”Ora, a causa di una nuova infezione il presidente Chavez e’ stato inviato d’urgenza all’Unita’ di Terapia Intensiva del Centro di Specialita’ Mediche e Chirugiche, noto come CIMEQ”, scrive Bocaranda, pur segnalando che ”questo passo indietro nella salute del malato si e’ gia’ visto in altre occasioni ed e’ stato superato”. Giovedi il vicepresidente venezuelano, Nicolas Maduro, si e’ limitato a dire che attualmente Chavez ”e’ sottoposto a trattamenti complementari, che sono complessi e duri”, ma che ”devono chiudere il ciclo della sua malattia”.

In base a questi dati, ancora incerti, sulla salute del presidente venezuelano, secondo gli osservatori gli scenari che si aprono ora sono tre. Anzitutto, ora che si trova a Caracas Chavez potrebbe finalmente pronunciare il giuramento previsto in origine per lo scorso 10 gennaio, che aprirebbe formalmente il suo nuovo mandato, dopo la vittoria elettorale dell’ottobre scorso.

Questo naturalmente presupporrebbe che le condizioni di Chavez siano compatibili con una cerimonia pubblica e con i successivi impegni della presidenza. Ma essendo abitualmente un leader molto presente sui media e davanti all’opinione pubblica, una nuova lunga assenza, come quella che ha segnato i 72 giorni della sua permanenza all’Avana, risulterebbe difficile da gestire.

In secondo luogo, alcuni analisti sostengono che il presidente venezuelano potrebbe assumere formalmente la presidenza ma solo per un breve periodo di tempo, in modo da garantire il suo appoggio a Nicolas Maduro, il vicepresidente che lui stesso ha designato come suo successore in un discorso televisivo trasmesso alla vigilia della sua partenza per Cuba.

La terza ipotesi – che da almeno una settimana viene esaminata dai media locali – consisterebbe in una dichiarazione ufficiale di inabilita’ per l’incarico, che dovrebbe essere certificata dal Tribunale Supremo in base agli accertamenti di una equipe medica. Se cosi’ fosse, l’alta corte deve convocare nuove elezioni da tenersi entro 30 giorni.

C’è poi la possibilità che Chavez venga ucciso dal cancro, ed allora, scrive il Washington Post, tutte le attuali previsioni e analisi ”non avrebbero più alcune senso”.

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