Elezioni di midterm negli Usa: tra Facebook e Twitter, le nuove strategie dei candidati

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 21:20 OLTRE 6 MESI FA

Se i sondaggi non  gli sono favorevoli, sul web il presidente degli  Stati Uniti Barack Obama spopola. Soprattutto nei social network rimane al star incontrastata, dopo il boom del 2008. Ma il presidente in carica resta un caso isolato tra i democratici.

Perché tra i due partiti, quello più appoggiato dal popolo della rete è al momento il repubblicano.

Su Twitter Obama non ha rivali, mentre il suo vice Joe Biden tace. Il segretario di Stato Hillary Clinton usa i suoi account poco e solo per i messaggi ufficiali. Mentre la donna forte dei repubblicani, l’ex candidata alla vicepresidenza Sarah Palin, ha più di due milioni fan su Facebook, e più di 280mila sul suo account Twitter.

L’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney, ha più amici su Facebook di Bill Clinton.

Il senatore John McCain, sui suoi due account Twitter, ha 1,73 milioni di seguaci.

In tutto, tra gli attuali candidati al Senato, i repubblicani hanno più di 1,4 milioni di amici su Facebook e oltre 500mila seguaci su Twitter, mentre i democratici hanno 300mila amici su Facebook e circa 90mila seguaci su Twitter.

Oltre alla rete, Obama ha usato sin dal 2008 anche gli sms per comunicare con i propri elettori. In particolare, durante la campagna elettorale in vista delle presidenziaeli, chi voleva poterva essere aggiornato con i messaggini sul cellulare su eventi incontri e riforme. E l’sms arrivò anche la notte del 4 novembre, alle 3 del mattino, a comunicare l’elezione avvenuta.

Inviare messaggini ai potenziali elettori è poco costoso e aumenta notevolmente la probabilità che i cittadini vadano a votare. Inoltre, a differenza delle email che spesso finiscono nella posta indesiderata, e le telefonate a casa, che in molti casi disturbano o non ricevono nessuna risposta, gli sms sono il metodo più sicuro per far arrivare il messaggio desiderato.

I collaboratori dei candidati hanno ben compreso la potenzialità delle nuove forme di comunicazione, e usano il 5 per cento dei fondir iservati ai media per spenderli in spot e strategie su Internet.