Il dilemma di Biden: concedere o meno le armi a lungo raggio a Kiev? La feroce risposta russa al sabotaggio del ponte strategico simbolo dell’annessione della Crimea alla Russia, gli attacchi missilistici indiscriminati sulle città (da Kiev a Leopoli), segna, come dice il premier francese Macron, “un cambiamento profondo nella natura di questa guerra”.
Macron: “La guerra adesso è cambiata”
Dichiarazioni che lasciano col fiato sospeso: significa che l’escalation ha raggiunto il picco massimo, oltre c’è solo il confronto nucleare? E’ per questo che si guarda con ansia alle mosse non solo dell’autocrate disposto a tutto per non finire nella polvere, ma soprattutto a Washington. Cosa farà Biden al momento non è certo: potrebbe perfino risolversi ad abbandonare le cautele con cui ha finora escluso di armare Kiev con missili a più lungo raggio.
Il dilemma di Biden: concederà le armi a lungo raggio a Kiev?
Gli attacchi russi alle città e alle infrastrutture ucraine sembrano in grado di dare una nuova spinta alla richiesta di Kiev di sistemi missilistici più sofisticati e armi a più lungo raggio. Lo riporta il Washington Post, ricordando come da tempo l’Ucraina chiede all’Occidente armi più potenti e sistemi di difesa aerea per contrastare la Russia.
Le richieste ucraine sono finora cadute nel vuoto negli Stati Uniti, dove l’amministrazione Biden si è opposta a consegnare a Kiev i tanto richiesti Atacms, Army Tactical Missile System. Il rifiuto della Casa Bianca è stato motivato dalla necessità di evitare un’escalation della guerra.
Ma alla luce degli attacchi sferrati nelle ultime ore da Vladimir Putin non è chiaro se la Casa Bianca rivedrà la sua posizione.
Blinken ribadisce il sostegno all’Ucraina
Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken conferma il sostegno Usa a Kiev tramite twitter. “Ho appena parlato con il ministro Kuleba per ribadire il sostegno americano all’Ucraina dopo gli orribili attacchi del Cremlino di questa mattina. Continueremo a fornire assistenza economica, umanitaria e di sicurezza in modo che l’Ucraina possa difendersi e prendersi cura della sua gente”.