Usa, su Romney la tegola Pagine Gialle: sempre più dubbi sulle sue tasse

Pubblicato il 7 Agosto 2012 - 00:40 OLTRE 6 MESI FA
Mitt Romney (Foto Lapresse)

NEW YORK – L’ultima grana fiscale per Mitt Romney arriva dalle Pagine Gialle. Risale infatti ai tempi in cui l’attuale candidato repubblicano alla Casa Bianca era amministratore delegato di Bain Capital.

A quell’epoca Romney partecipò all’acquisizione di Seat Pagine Gialle, società che solo dopo due anni il gruppo di investitori ha venduto a Telecom Italia a un prezzo 25 volte superiore rispetto a quello pagato.

Bain Capital ha veicolato i profitti attraverso divisioni della società in Lussemburgo, usando uno schema fiscale legale comune alle multinazionali per evitare il pagamento delle imposte in paesi a più alta tassazione come l’Italia.

L’indiscrezione, riportata dall’agenzia Bloomberg, alimenta il dibattito sulle tasse di Romney, con il candidato repubblicano che non intende presentare ulteriori dichiarazioni dei redditi oltre a quelle pubblicate e il leader dei democratici in Senato, Harry Reid, che ha riferito alcune voci sul fatto che Romney non abbia pagato le tasse per anni.

Un dibattito acceso, anche all’interno dei repubblicani, alcuni dei quali hanno chiesto a Romney di presentare altre dichiarazioni dei redditi, così da spazzare via le voci.

L’operazione Pagine Gialle, alla quale ha partecipato Bain Capital 12 anni fa, a Romney avrebbe fruttato personalmente 50-60 milioni di dollari.

”L’operazione fa ancora discutere in Italia” afferma l’agenzia Bloomberg e aggiunge che Romney ha probabilmente evitato l’Italia nella sua tourneé europea proprio per questo motivo. ”Romney persona non grata in Italia per l’accordo di Bain che ha aggirato le tasse” è il titolo dell’indagine di Bloomberg.

Bain Capital si difende e in una nota chiarisce che ”la struttura della società era nel pieno rispetto dei requisiti fiscali in Italia, in Europa, negli Stati Uniti e nei paesi di residenza degli investitori. Investire attraverso strutture cross-border assicura che gli investitori non siano soggetti alla doppia tassazione in diversi paesi”.

Un campo su cui Romney non sembra avere alcun problema è quello della raccolta fondi: in luglio ha infatti raccolto 101,3 milioni di dollari, una cifra inferiore rispetto al record di 106 milioni di dollari in giugno, ma sufficiente a superare facilmente il presidente americano Barack Obama, che lo scorso mese ha raccolto 75 milioni di dollari.

Una buona notizia che arriva all’inizio di una settimana che potrebbe essere cruciale per Romney, con la nomina del vice presidente, attesa a giorni. Il numero due accompagnerà Romney alla convention di Tampa, alla quale – secondo indiscrezioni – interverranno, fra gli altri, l’ex candidato alla Casa Bianca John McCain, l’ex segretario di stato Condoleezza Rice e le due governatrici del New Mexico e del South Carolina, Susana Martinez e Nikki Haley.