Mubarak operato in Germania: paura di Al Quaeda o dei Fratelli Musulmani?

Mentre il mondo lo credeva senza età e Berlusconi lo pensava immortale come lui, il dittatore egiziano Hosni Mubarak ha dato il primo segnale della sua età, ed è stato costretto a rimettere temporaneamente i poteri al primo ministro Ahmed Nazif per farsi operare di un polipo al duodeno e togliere la cistifellea. Tutto è andato bene, non ci sono tumori maligni, Mubarak presto tornerà sul ponte di comando.

Ma l’intervento ha acceso il faro su una domanda che si ponevano solo nelle segrete stanze del potere mondiale: quanto potrà ancora durare Mubarak?

Intanto Mubarak riposa nel letto di un ospedale tedesco: forse non si fidava di farsi operare in Egitto perché temeva la mano assassina di qualche infiltrato di Al Quaeda o dei Fratelli musulmani, che con lui hanno parecchi e grandi conti da saldare e hanno molti adepti proprio tra i medici, fin nei vertici delle due organizzazioni; o forse semolicemente non si fidava delle condizioni ospedaliere nel paese che lui governa da trent’anni.

Quale che sia la ragione, Mubarak ha preferito lasciare il Cairo e andarsene all’ospedale universitario di Heidelberg, in Germania, deliziosa cittadina di alta cultura sulla riva destra del Reno.

La tv pubblica egiziana, senza commenti né dettagli, ha annunciato:  “Il presidente è in condizioni stazionarie”.

Il medico che ha diretto l’equipe che ha operato il “rais”, dott. Markus Buchler, citato dal ministero dell’informazione del Cairo, ha spiegato che è stato compiuto “con successo” l’intervento con cui “gli sono stati asportati la cistifellea e un polipo dal duodeno”, suscettibile di degenerare in tumore. Gli esami istologici sui tessuti asportati, ha precisato il medico tedesco, “hanno dato tutti esito negativo”.

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