Nagorno-Karabakh, presidente azero: “Mai esclusa l’ipotesi militare”

Il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliev spiega: “Senza una soluzione del problema del Nagorno-Karabakh le relazioni turco-armene non potranno essere normalizzate: noi non abbiamo mai escluso l’ipotesi militare”

Il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliev, non ha escluso una nuova guerra con l’Armenia nel caso il suo incontro di domani con il collega armeno Serge Sarkisian a Monaco di Baviera sulla questione del Nagorno-Karabak dovesse concludersi con un ennesimo nulla di fatto. «Se questo incontro non produrrà alcun risultato, allora le nostre speranze nei negoziati saranno esaurite e in tal caso non ci resterebbe nessun’altra alternativa. E noi dobbiamo essere pronti alla liberazione delle terre azere per via militare», ha detto Aliev citato oggi dall’agenza Interfax.

Il Nagorno-Karabakh è una enclave armena (a maggioranza di popolazione cristiana) in territoro azero (musulmano), oggetto di una lunga disputa tra le due repubbliche caucasiche ex sovietiche. Ierevan e Bakù si sono affrontate in passato anche in un conflitto militare che ha causato migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi. La mediazione messa in atto dal cosiddetto Gruppo di Minsk (Russia, Usa e Francia) non ha prodotto finora risultati concreti. Aliev si è riferito anche al recente miglioramento dei rapporti tra Armenia e Turchia, affermando tuttavia che «senza una soluzione del problema del Nagorno-Karabakh le relazioni turco-armene non potranno essere normalizzate. Noi non abbiamo mai escluso l’ipotesi militare. Noi abbiamo il pieno diritto di liberare le nostre terre con mezzi militari. Il diritto internazionale ci riconosce tale diritto», ha affermato il presidente dell’Azerbaigian.

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