Niger: per i cinque ostaggi francesi al Qaeda chiede il ritiro della legge sul burqa e 7 miliardi

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 17:01 OLTRE 6 MESI FA

I miliziani dell’ala maghrebina di Al Qaida (Aqmi) chiedono alla Francia l’abrogazione della legge sul burqa e, in cambio della liberazione degli ostaggi sequestrati in Niger, sette milioni di euro di riscatto. E’ quanto riferisce oggi la tv Al Arabiya.

”I rapitori avanzano richieste irrealistiche – dice Al Arabiya – che il Mali e la Francia non possono accettare, tra queste il ritiro del divieto del velo integrale in Francia e la liberazione di alcuni elementi del gruppo detenuti in Francia, in Mauritania e in altri Paesi”. La televisione cita fonti che restano anonime. I primi contatti tra l’Aqmi e i capi locali in Mali non sarebbero ”incoraggianti”, aggiungono queste fonti.

Il gruppo terroristico reclama inoltre un milione di euro di riscatto ad ostaggio. Si tratta di cinque francesi, un africano e un malgascio, dipendenti del gruppo nucleare Areva e di Satom (gruppo Vinci), sequestrati nella notte tra il 15 ed il 16 settembre nel nord del Niger, sul sito di una miniera di uranio, e poi trasferiti in Mali.

L’unica donna del gruppo, Francoise Larribe, è malata di cancro e ha urgente bisogno di cure mediche. La donna, moglie di uno dei cinque francesi sequestrati, aveva completato un ciclo di chemioterapia poco prima del sequestro, ma ha necessità di ulteriori terapie.

A fine settembre, la Francia aveva fatto sapere di essere pronta a discutere con i rapinatori, pur precisando di non aver ricevuto ancora alcuna richiesta diretta da parte loro.