Nsa in Francia intercettava anche ministri economici e diplomatici

Nsa in Francia intercettava anche ministri economici e diplomatici
(Foto d’archivio)

WASHINGTON –  La National Security Agency americana non intercettò solo gli ex presidenti francesi Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e Francois Hollande, ma anche ministri, diplomatici e funzionari, in particolare economici, come Pierre Moscovici e Francois Baroin. Le rivelazioni arrivano da Wikileaks, che ha pubblicato nuove intercettazioni attraverso l’Espresso e altri quotidiani internazionali (i francesi Libération e  Mediapart, il tedesco Sueddeutsche Zeitung e il greco Ethnos) e smentiscono quanto sostenuto dal governo americano, cioè che le intercettazioni di leader stranieri erano state ordinate solo a fini di contrasto al terrorismo. 

In una di queste cinque nuove intercettazioni che risale al luglio del 2012 l’allora ministro dell’Economia di Hollande, Moscovici, oggi Commissario europeo per gli affari economici e finanziari “afferma che l’economia è in una terribile situazione e prevede i prossimi due anni come atroci”. Riassume la National Security Agency: “Moscovici ha avvertito che il bilancio del 2013 non sarà un bilancio in stile buona notizia, con il governo che deve trovare almeno altri 33 miliardi di euro (39,3 miliardi di dollari). Né il 2014 sarà un buon anno”.

Come spiega Stefania Maurizi sull’Espresso, Moscovici non è l’unico ministro intercettato. Anche Francois Baroin, ministro dell’Economia di Sarkozy, è finito nelle conversazioni ascoltate, che rivelano come scelte e prese di posizione del presidente non fossero condivise dal suo entourage.

Scrive Maurizi:

“Come quando Sarkozy nel 2008 spara contro le negoziazioni (Doha Round) dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto) in cui si prevedeva la possibilità di eliminare i sussidi all’agricoltura europea. Intercettando un alto funzionario del governo francese, il capo della divisione commercio e investimenti del ministero del Tesoro, Renaud Lassus, la Nsa apprende il disappunto del dirigente per le dichiarazioni «infuocate e inaccurate del presidente Nicolas Sarkozy», che rischiano di far precipitare la Francia in una situazione di grande difficoltà con il Paese che si ritrova ad essere un dissidente solitario in materia di Doha Round, mentre allo stesso tempo la Francia, che in quel momento era alla guida della presidenza europea, aveva la responsabilità «di rappresentare l’opinione dell’intera Europa [in materia di negoziati, ndr]”.

C’è poi un’intercettazione che risale agli anni dello scandalo Oil for Food del 2004. Da questa telefonata si rivela come la Nsa abbia appreso della furia dell’allora ambasciatore francese a Washington, Jean-David Levitte, quando il rapporto sullo scandalo tirò in ballo le aziende francesi, ma non quelle americane, che secondo il diplomatico avevano comunque fatto affari con l’Iraq di Saddam Hussein attraverso le loro sussidiarie in Francia.

Questi nuovi documenti testimoniano che l’agenzia segreta americana teneva sotto controllo anche personalità del mondo economico. Scrive sempre Maurizi:

“Due documenti segreti pubblicati stasera da WikiLeaks rivelano di quali informazioni è alla ricerca la Nsa insieme con i suoi partner dei “Five Eyes” (Usa, Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Canada). In uno dei due file si citano informazioni sulle reti di telecomunicazione, elettricità, gas naturale, petrolio, energie rinnovabili”.

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