Matrioska russa con dentro la spia, così Putin al G20

Nsa in salsa russa: al G20 Vladimir Putin donò chiavi Usb per captare dati
Vladimir Putin (Foto Lapresse)

ROMA – All’ultimo G20 di San Pietroburgo, in Russia, lo scorso settembre Vladimir Putin avrebbe regalato ai partner internazionali gadget tecnologici come chiavette usb e cavi per la ricarica dei telefonini che in realtà erano strumenti di intrusione per captare clandestinamente dati sensibili di computer, smartphone e cellulari. La notizia è data da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.

I sospetti che quei regali hi-tech fossero qualcosa di più che semplici atti di generosità erano venuti prima di tutti a Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo presente al summit dello scorso settembre. Aveva fatto analizzare i doni ai servizi segreti non solo belgi ma anche tedeschi. E i sospetti erano stati confermati.

In quel periodo la tensione tra Stati Uniti e Federazione Russa era alta: un po’ per la questione siriana, risolta da Putin con una soluzione diplomatica dopo che la “linea rossa” marcata da Obama era stata superata, un po’ per l’asilo temporaneo concesso da Mosca ad Edward Snowden, l’analista informatico della National Security Agency dalle cui rivelazioni è nato il Datagate. Non erano giorni facili.

Ma resta da capire se davvero Putin e la sua amministrazione pensassero di poter spiare gli altri leader mondiali con questi regalini o se fosse solo un modo per far capire che anche loro sono in grado di fare quello che gli Stati Uniti hanno fatto per anni. Magari, al contrario di Washington, senza farsi beccare da un giovane analista che parla di “abusi e sistematiche violazioni della legge” da parte dell’intelligence degli Stati Uniti senza chiedersi se la Russia in cui si è rifugiato fa lo stesso. Con le ultime notizie sul G20 ecco la risposta. “Così fan tutti” aveva già spiegato Caitlin Hayden, portavoce del Consiglio della Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, dopo le rivelazioni della stampa tedesca sullo spionaggio ai danni della cancelliera tedesca Angela Merkel e dei 35 leader mondiali

Ancora non si sa se gli altri leader del G20 di San Pietroburgo abbiano usato i doni avvelenati di Putin regalandogli a loro volta notizie più o meno interessanti. Per quanto riguarda lo spionaggio dell’Nsa i servizi segreti italiani, assicura Sarzanini citando il direttore del Dis (il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Giampiero Massolo, escludono che membri del governo possano essere stati intercettati. Non si sa se lo stesso discorso riguardi anche le intrusioni della Russia. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, assicurano, è sempre scortato da un funzionario con valigetta antintrusione e usa cellulari criptati. Ma certo se la Nsa è riuscita ad intercettare Angela Merkel pare difficile che non sia riuscita a fare lo stesso con Letta. Sempre che volesse farlo.

 

 

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