Nucleare Iran, Ahmadinejad: “Pronti a mandare uranio all’estero”

Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha affermato che l’Iran è pronto a trasferire all’estero le sue riserve di uranio arricchito in cambio di combustibile nucleare.

«Non abbiamo problemi a mandare all’estero il nostro uranio arricchito», ha detto il presidente alla televisione di stato iraniana.

Non è chiaro fino a che punto quanto detto da Ahmadinejad vada incontro alle proposte fatte lo scorso ottobre dall’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che d’accordo con il gruppo ‘5+1 (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) aveva suggerito a Teheran di far arricchire in proprio uranio in paesi terzi.

L’Iran è in possesso di una partita di uranio acquistata dall’Argentina nel 1994. Esso ha un basso livello di arricchimento, insufficiente ad alimentare un reattore nucleare che a Teheran produce isotopi radioattivi impiegati nella cura del cancro in 200 ospedali iraniani.

Il progetto d’intesa della Aiea prevede che l’Iran consegni gran parte dell’uranio già arricchito nei suoi impianti sotto la soglia del 5 per cento (che le potenze occidentali temono potrebbe essere arricchito a livelli molto più alti, cioé oltre il 90 per cento, adatto a fabbricare ordigni nucleari). Fuori dai confini iraniani l’uranio sarebbe ulteriormente arricchito fino al 19,75 per cento in Russia e poi consegnato alla Francia, che lo utilizzerebbe per produrre barre di combustibile nucleare da riconsegnare infine a Teheran.

Dello schema si è parlato per la prima volta il primo ottobre scorso durante un incontro il primo ottobre a Ginevra fra l’Iran e le potenze del gruppo 5+1, cioè Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania. L’Iran fino ad oggi non ha mai dato risposta positiva al piano della Aiea.

Il direttore dell’intelligence nazionale Usa Dennis Blair ha detto oggi che l’Iran sta mantenendo aperte le sue opzioni per dotarsi di armi nucleari. Blair, in una testimonianza oggi al Congresso, ha detto che Teheran ha la capacità «tecnica, scientifica e industriale» per giungere alla produzione di uranio arricchito e che il nodo della questione sta «nella volontà politica o meno» dei dirigenti iraniani di sfidare la comunità internazionale.

«Riteniamo che l’Iran mantenga aperte le sue opzioni per sviluppare armi nucleari portando avanti le sue capacità in diversi settori in modo da potere, all’occorrenza e se questa sarà la decisione, creare ordigni nucleari», ha detto Blair.

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