MONACO – L’Iran mostra un’apertura nei confronti degli Stati Uniti sul proprio dossier atomico. Il ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi, incrociando il vice presidente americano Joe Biden alla conferenza di Monaco sulla sicurezza internazionale, ha accolto la proposta di avviare un dialogo bilaterale Usa-Iran. E’ il segno di un cambiamento nell’approccio dell’amministrazione americana nei confronti di Teheran, ha detto l’iraniano.
I due si sono dati appuntamento per il 25 febbraio ad Astana, in Kazakhstan, per continuare a negoziare sul programma nucleare iraniano, da sempre sotto osservazione perché sospettato di avere una “dimensione militare”.
“Sono ottimista – ha detto il ministro degli Esteri iraniano – Sento che questa nuova amministrazione sta davvero cercando questa volta di deviare dal suo approccio tradizionale nei confronti del mio paese”.
I negoziati, cominciati ad aprile, si erano interrotti a Mosca in giugno con la richiesta all’Iran da parte del 5+1 di porre fine all’arricchimento dell’uranio al 20%, chiudere il sito sotterraneo di Fordo ed esportare le scorte del potenziato combustibile nucleare già accumulate.
Successivamente, tenui aperture erano state lette in dichiarazioni della Casa Bianca e del Segretario di Stato Hillary Clinton, da una parte, e dello stesso presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad assieme al ministero degli Esteri di Salehi dall’altra. Gli entusiasmi si erano però nuovamente raffreddati a dicembre, in seguito alle dichiarazioni della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, unico vero interlocutore per le scelte fondamentali della Repubblica islamica e in attrito con Ahmadinejad.
Teheran continua a ribadire che il suo programma è votato solo a fini civili: produzione di energia e isotopi medici. L’appuntamento di Astana potrebbe finalmente porre fine a un balletto infinito di rimandi e ultimatum.