Medioriente, Obama. Aiuti per Egitto e Tunisia, nuove sanzioni per Assad

Il presidente Usa Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Nel suo primo dettagliato discorso inteso come risposta alle rivolte nel mondo arabo, il presidente Barack Obama giovedi ha distribuito punizioni ed encomi, prendendo di mira con nuove sanzioni il presidente siriano Bashar Assad per la repressione del suo popolo, ma anche promettendo nuovi aiuti a quei Paesi che sostengono la democrazia.

Nel discorso che ha tenuto al Dipartimento di stato Obama ha indurito la posizione degli Stati Uniti nei confronti di Assad, avvertendolo sostanzialmente di introdurre riforme democratiche o di andarsene.

In una parte di importanza primaria del suo discorso, il presidente ha annunciato aiuti per l’Egitto e la Tunisia, due nazioni considerate come modelli mentre le proteste in favore della libertà in altri Paesi sono state schiacciate.

Il nocciolo di quel che ha detto Obama è che gli Stati Uniti devono essere partecipi dei massicci cambiamenti avvenuti nel Medio Oriente e in Nord Africa, modernizzando le loro economie e fornendo occupazione ai giovani cosicchè la democrazia possa radicarsi, ragiungendo una stabilità regionale essenziale per l’America.

Il presidente si propone di annullare circa un miliardo di dollari di debiti egiziani allo scopo di consentire ai governanti di creare posti di lavoro, ed ha annunciato iniziative dirette a favorire la concessione di prestiti, l’aumento dell’interscambio commerciale  e il sostegno internazionale per Egitto e Tunisia, dove i locali despoti sono stati cacciati da rivolte popolari. Le dimostrazioni in Bahrain, Yemen e Siria sono invece brutalmente represse.

Obama ha anche ridefinito la sua posizione nei confronti del convulso processo di pace tra israeliani e palestinesi. Ha avvertito entrambe le parti che non raggiungere un accordo di pace è più pericoloso per loro di quanto non sia andare ciascuno per la sua strada.

Da un punto di vista generale, Obama ha cercato di convincere gli americani che i fondi e l’attenzione statunitensi per i Paesi della regione sono di importanza cruciale, anche durante un periodo in cui l’economia interna è in difficoltà. Al mondo intero, il presidente ha chiarito che gli Stati Uniti stanno dalla parte di coloro che aspirano alla democrazia ed al rispetto dei diritti umani.

Il discorso del Capo della Casa bianca può essere suddiviso in tre parti: una revisione, Paese per Paese, dei cambiamenti politici nella regione; gli aiuti economici; e una spinta per migliorare la sicurezza nella regione, che includerà il conflitto tra Israeliani e palestinesi. Tutto il discorso è stato inquadrato in una situazione dove è uscito di scena il capo terrorista di Al Qaeda, Osama Bin Laden.

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