Marea nera. Obama scommette sull’energia pulita: “E’ il futuro”. Nomina lo ‘zar delle coste’

Barack Obama

La marea nera, la Katrina del presidente Usa Barack Obama, spinge l’America a scommettere sull’energia pulita come missione nazionale. Sono queste le parole che usa il capo della Casa Bianca nel suo solenne discorso all’Ufficio Ovale per un futuro in verde a livello energetico e British petroleum “dovrà pagare per il disastro provocato dalla sua irresponsabilità”.

“Abbiamo bisogno di regole migliori e migliori standard”, ha detto il presidente secondo cui per evitare un bis della marea nera non c’é che una strada: “Il futuro dell’energia pulita è adesso”, ha detto Obama esortando Capitol Hill a sbloccare la legge sull’energia da mesi ferma al Senato: “Le conseguenze dell’inazione sono davanti ai nostri occhi: ogni giorno mandiamo quasi un miliardo di dollari della nostra ricchezza in paesi stranieri per comprare petrolio. Mentre oggi guardiamo al Golfo del Messico e vediamo una regione minacciata nel suo sistema di vita da una minacciosa nuvola di petrolio”.

Alle 10:15 (le 16 45 in Italia) Obama incontra i vertici della multinazionale del greggio: ordinerà al presidente di Bp Carl Henric Svanberg e all’amministratore delegato Tony Hayward di “accantonare ogni risorsa necessaria per compensare i lavoratori e le imprese danneggiate dalla marea nera”.

L’amministrazione democratica continua anche a negoziare con il colosso petrolifero. Il nodo cruciale ruota intorno a quello che per ora è un punto interrogativo: se i lavoratori dell’industria del greggio rimasti senza lavoro per la moratoria sulle trivellazioni debbano essere indennizzati da Bp. Inoltre le stime del geyser di greggio che fuoriesce dai fondali del Golfo del Messico sono assai più alte di quanto annunciato solo la scorsa settimana: fino a 60 mila barili di greggio al giorno, pari a una Exxon-Valdez ogni quattro-sei giorni, abbastanza per riempire 22 volte ogni giorno lo Studio Ovale, secondo quanto ha calcolato un blog americano.

Obama ha annunciato di aver nominato il segretario alla Marina Ray Mabus ‘zar delle coste’: avrà l’incarico di riportare la regione del Golfo del Messico alla sua particolare bellezza e ricchezza. La marea nera “é una epidemia”, non la crisi di un momento e i suoi effetti “dureranno mesi e perfino anni”, ha detto Obama. Paragonando la crisi del Golfo alle altre sfide che ha di fronte l’America – la recessione, la guerra contro al Qaida – Obama ha promesso che l’America combatterà questa perdita con tutto quell che abbiamo a disposizione e per tutto il tempo necessario”.

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