Obama: “La guerra giusta c’è”. Ieri contro Hitler oggi contro i talebani

Pubblicato il 10 Dicembre 2009 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama, nel suo discorso di accettazione del Nobel per la Pace pronunciato a Oslo, parla di guerra giusta e a volte necessaria per raggiungere la pace.

«Io faccio fronte al mondo così com’è. Un movimento non violento non avrebbe fermato Hitler e i negoziati non fermeranno i Talebani. Quindi gli strumenti di guerra giocano un ruolo nel preservare la pace, ma questa affermazione deve convivere con un’altra verità: i sacrifici umani. La guerra in sé non è mai gloriosa. Parte della nostra sfida è conciliare queste due verità: che la guerra è necessaria e che la guerra a un certo punto è espressione del fallimento umano. Concentriamoci su una pace più pratica e su un’evoluzione graduale delle istituzioni umane».

Obama ha poi sottolineato che «l’America non ha mai combattuto una guerra contro una democrazia e i nostri amici più vicini sono i governi che proteggono i diritti dei loro cittadini. Nel rispetto delle culture e tradizioni dei diversi paesi, l’America sarà sempre voce per quelle aspirazioni universali», ha detto il presidente Usa Barack Obama, nel suo discorso alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace, citando la silenziosa dignità di Aung San Suu Kyi, il coraggio dei cittadini dello Zimbabwe che sono andati a votare» e «le centinaia di migliaia di iraniani che hanno marciato in silenzio lungo le strade dell’Iran».

Concludendo, il presidente americano ha detto di non avere «oggi una soluzione definitiva ai problemi della guerra». «Quello che invece so è che per affrontare queste sfide è necessaria la stessa visione, lo stesso lavoro duro e la stessa insistenza di quegli uomini e quelle donne che hanno agito con coraggio decenni fa. E a noi è richiesto di ripensare le nozioni di guerra giusta e gli imperativi di una pace giusta». Quanto al Nobel, Obama ha detto “altri candidati c’erano più meritevoli di me”.