Obama, sondaggi e merchandising in crisi: “Barack in the box” vende meno

L’Obama-mania è in crisi a quasi dieci mesi dall’insediamento: barometro dei problemi di immagine del presidente non sono solo i sondaggi, calati da quota settanta per cento nei giorni dell’Inauguration al cinquanta per cento dei rilevamenti Gallup di questi giorni, nè solo la bocciatura ricevuta con la candidatura mancata di Chicago alle Olimpiadi, ma anche le vendite di souvenir come il ‘Barack in the box’.

Pupazzi con la faccia di Obama che balzavano fuori a sorpresa da una scatola variopinta erano stati uno dei best-seller della stagione elettorale che aveva portato alla vittoria il primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti: a 29.95 l’uno, da mesi restano nei magazzini invenduti. Stessa storia per le tee-shirt, le tazze da caffè, i poster, le targhe commemorative.

È sbollita la magia, il mito della rockstar, la gente ha smesso di fare il tifo come a gennaio: da Obama non vuole parole, ma risultati. La luna di miele dell’America con il suo presidente è svanita sotto i colpi della crisi economica, i morti in guerra, le polemiche sulla riforma della sanità.

In parallelo allo stallo delle vendite del cimeli obamiani, da giugno i negozi di souvenir hanno cominciato a registrare un’altra tendenza: un mini-boom della mercanzia anti-Obama.

Gestione cookie