Pagare le tasse non piace. Un sentimento comune in tutto il mondo

Non ha avuto un grande successo il “Tax day”, ma il seme non è stato gettato invano. Il “Tax day” era stato promosso da un gruppo di destra vicino al partito repubblicano attraverso tutti gli Stati Uniti d’America mercoledì 15, per protestare contro l’elevato livello di prelievo fiscale. Se gli italiani confrontassero le tasse che pagano loro con quelle degli americani, altro che protesta dovrebbero montare.

Il seme gettato però ha dato subito frutti, sulla spinta di una affermazione del governatore del Texas, Rick Perry, il quale, esplicitamente ma non troppo, ha fatto capire che i texani, esasperati, potrebbero anche pensare a una secessione.

Sul tema è entrato il Wall Street Journal, secondo il quale nelle condizioni del Texas ci sarebbero anche altri stati ricchi, cioè tutti quelli che ricevono dal governo federale meno di quanto paghino in tasse. Si tratta dello stesso ragionamento che fanno nell’Italia del nord e al quale Umberto Bossi dà voce politica.

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