Pakistan, i droni dividono l'amministrazione Obama

NEW YORK, 4 GIU – Dividono l'amministrazione Usa del presidente Barack Obama gli attacchi con i droni telecomandati in Pakistan, dove uno di loro proprio in queste ore ha ucciso un leader di al Qaida, Ilyas Kashmiri. Ma al momento l'inquilino della Casa Bianca non ha cambiato idea, prendendo il rischio di nuove crescenti tensioni con il governo di Islamabad. Lo scrive oggi con ampio rilievo il Wall Street Journal, secondo cui alcuni esponenti di spicco, tra cui l'ambasciatore Usa in Pakistan Cameron Munter, premono perche' la Cia rallenti l'uso degli aerei killer telecomandati per ricucire con il governo di Islamabad dopo l'uccisione da parte dei servizi speciali Usa di Osama bin Laden, ad inizio maggio ad Abbottabad. Si e' parlato della questione giovedi' alla Casa Bianca, nel corso dell'ultima riunione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Alla riunione, il numero uno della Cia, Leon Panetta, ha difeso l'uso massiccio de droni, convinto che rimane l'arma piu' efficace contro al Qaida ed i suoi alleati. Obama ha dato ragione a Panetta, almeno per il momento: il programma della Cia non ha subito modifiche, anche perche' sono in molti al Congresso, sia della maggioranza democratica sia dell'opposizione repubblicana, a considerare i droni una delle armi piu' efficaci per neutralizzare al Qaida e i Taleban. Ma anche dal Pentagono si sono alzate voci preoccupate, perche' occorre secondo alcuni esperti militari ''lasciare un minimo di respiro'' al Pakistan, un alleato giudicato essenziale nella lotta contro il terrorismo islamico, oltre ad essere dotato dell'arma nucleare. In Pakistan, un militare di primo piano come il generale Asif Yasin Malik, che combatte contro i ribelli nel nord est del paese, spiega che le offensive con i droni gli impediscono di avere contatti con gli insorti piu' moderati, quelli che potrebbero affiancarsi alle Forze Armate. ''E' un fatto negativo per la mia area di responsabilita' – ha detto Malik al Wsj – perche' provoca instabilita' e contrasta i miei rapporti con le popolazioni locali''. I programmi della Cia che sfruttano i droni erano stati lanciati dal presidente George W. Bush nel luglio 2008 per colpire i leader di primo piano di al Qaida. Si sono decisamente ampliati con l'arrivo alla Casa Bianca di Obama, e l'anno scorso la Cia ha iniziato a colpire anche militanti considerati di secondo piano. In tutto l'anno scorso sono stati effettuati oltre 100 raid, che sono leggermente diminuiti quest'anno: circa 30 nei primi cinque mesi del 2011.

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