Papa Benedetto XVI denunciato per crimini contro l’umanità. La provocazione di due avvocati tedeschi

Papa Benedetto XVI (foto lapresse)

MARKTHEIDENFELD – E’ una denuncia-provocazione lunga 51 pagine quella di due avvocati tedeschi che hanno presentato al tribunale dell’Aja contro papa Benedetto XVI. Christian Sailer e Gert-Joachim Hetzel, residenti a Marktheidenfeld in Baviera, hanno presentato le accuse al Procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja, Luis Moreno Ocampo.

Sarebbero tre le accuse contro il Pontefice che secondo i due avvocati “fino ad ora non sono stati denunciati. . . solo perché la riverenza tradizionale verso l’autorità ecclesiastica ha offuscato il senso di “giusto e sbagliato”. Per Sailer e Hetzel il Papa “è responsabile del manteniment0 della leadership di un regime totalitario di coercizione in tutto il mondo che soggioga i suoi membri con minacce terrificanti e nocive per la salute”.

E ancora Benedetto XVI sarebbe responsabile “dell’adesione ad un fatale proibizione dell’uso del preservativo, anche quando il pericolo di infezione da HIV-AIDS esiste” e per “l’istituzione e il mantenimento di un sistema mondiale di copertura dei crimini sessuali commessi da preti cattolici e il loro trattamento preferenziale, che agevola nuovi crimini”.

Per Sailer e Hetxel la Chiesa “acquista i suoi membri attraverso un atto obbligatorio, cioè attraverso il battesimo dei bambini che ancora non hanno una volontà propria”. Questo rappresenterebbe “un grave deterioramento della libertà di sviluppo personale e dell’integrità emotiva e mentale di una persona”. Il Papa a detta loro è  “responsabile per la sua conservazione e prosecuzione e, come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato anche corresponsabilein passato” insieme a Papa Wojtyla.

Inoltre i due legali denunciano il “forte sospetto che Joseph Ratzinger, sia come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede sia da Papa, abbia fino ad oggi sistematicamente coperto gli abusi sessuali su bambini e giovani e protetto i responsabili, in tal modo favorendo ulteriori atti di violenza sessuale verso i giovani”.

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