È la crisi morale, più ancora di quella economica, a ferire l’umanità. È quanto ha detto papa Benedetto XVI nel suo messaggio natalizio, pronunciato dalla loggia della Basilica Vaticana, prima della benedizione «Urbi et Orbi» e dei saluti in 65 lingue del mondo. Dopo l’aggressione della vigilia di Natale, il pontefice sta bene.
La Chiesa non ha paura di «attacchi e persecuzioni. Si rivolge direttamente all’Occidente, all’Europa e all’America Settentrionale, per spronare tali società «a superare la mentalità egoista e tecnicista. a promuovere il bene comune, a rispettare le persone più deboli, a cominciare da quella ancora non nate»
Il Natale ispiri un «generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale», ha continuato il pontefice.