Papa Francesco, in Argentina nemico di nozze gay e Kirchner

BUENOS AIRES –  Feroce oppositore delle nozze gay e così ostile al presidente argentino Cristina Kirchner da essere stato definito “il vero capo dell’opposizione”. Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa col nome di Francesco I, non è esattamente profeta in patria. Di certo, almeno in Argentina, non è il simbolo di una Chiesa progressista, soprattutto in tema di diritti civili.

E se c’è chi sospetta di suoi presunti e tutti da dimostrare legami con la dittatura argentina, è invece ben evidente la sua opposizione ai diritti degli omosessuali.  Il dissidio tra l’allora cardinale e Cristina Kirchner inizia nel 2009, quando in Argentina diventa legale il matrimonio gay. Come di norma succede in queste circostanze la legge viene impugnata ma i giudici riconoscono legale il matrimonio fra persone dello stesso sesso. A quel punto il cardinale Bergoglio attacca a testa bassa i giudici.

Alla fine la legge resta, come resta il gelo tra il cardinale e la Kirchner. Il presidente argentino, però, evidentemente non si aspettava l’elezione di Bergoglio, anche perché l’attuale Papa nel 2006, fu sconfitto in Conclave proprio da Joseph Ratzinger e il suo nome, in questi giorni, non era dato tra i favoriti anche per l’età.

Sta di fatto che quando arriva l’annuncio la presidentessa argentina tace. O meglio twitta di altro. Finché un’ora dopo arriva un gelido comunicato di congratulazioni condito dall’augurio che il nuovo Papa faccia un buon lavoro. Di certo non un’accoglienza festosa. Tutto confermato da quanto succede contemporaneamente nel Parlamento argentino. C’è chi urla di gioia la nazionalità del nuovo Papa. Il gruppo politico di Kirchner, però, non fa una piega e si rifiuta di interrompere la celebrazione in corso, una cerimonia per ricordare l’ex presidente venezuelano Hugo Chavez scomparso lunedì scorso.

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