WASHINGTON – Gli investigatori dell’Fbi hanno intercettato l’ex presidente della campagna Trump, Paul Manafort, nei mesi precedenti e successivi alle elezioni. Alla luce di due sensazionali relazioni, i procuratori hanno deciso di indagare; come sostiene la Cnn, Manafort è stato oggetto di sorveglianza elettronica tra il 2016 e l’inizio dell’anno 2017 dopo un ordine segreto del Tribunale, che vorrebbe dimostrare in questo modo i suoi legami con la Russia.
Secondo alcune indiscrezioni del New York Times, due procuratori dipendenti del consulente speciale Robert Muller, in seguito a una perquisizione avvenuta nella sua residenza lo scorso luglio, avrebbero deciso di accusarlo.
Stando al rapporto della Cnn, l’Fbi avrebbe cominciato ad indagare già dal 2014, a causa del lavoro con il Partito delle Regioni ucraino, partito politico centrista pro-Russia, scrive il Daily Mail.
Abbandonata nel 2016, l’intercettazione è proseguita all’inizio di quest’anno dopo che l’Fbi è riuscita ad ottenere un mandato Fisa. Ciò significa che l’agenzia potrebbe aver suggerito che lo stesso Manafort stesse facendo da agente per una potenza straniera.
Non è chiaro quando la sorveglianza sia stata ripresa, ma Robert Mueller è stato nominato consigliere speciale affinché si indagasse sulla presunta intrusione russa, dopo il licenziamento dell’ex direttore dell’ Fbi James Comey, da parte di Trump.
La decisione di proseguire la sorveglianza grazie ad un mandato Fisa, necessario per comprendere i legami fra i membri della campagna Trump e la Russia, è avvenuta prima che la casa di Manafort fosse perquisita dall’Fbi nel mese di luglio; la ricerca si focalizzò sui documenti riguardanti le tasse e le operazioni bancarie.
Manafort si ritirò dalla campagna di agosto 2016 a seguito di alcune dichiarazioni in cui ammise di aver accettato dei pagamenti per l’incarico assunto presso il Partito delle Regioni ucraino.
Manafort, inoltre, era presente all’incontro tra Jared Kushner, Donald Trump e un avvocato russo, che riferiva di avere informazioni sulla candidata alla Presidenza Hilary Clinton, rivelazioni che avrebbero potuto aiutare la campagna Trump.
All’inizio dell’anno, il presidente ha accusato l’amministrazione Obama di aver istallato delle microspie nella Trump Tower; sfogo puntualmente avvenuto tramite un tweet:“Terribile! Ho appena scoperto che Obama stava intercettando la Trump Tower poco prima della vittoria. Non ha trovato nulla”.