Pedofilia, il Belgio difende i magistrati: “Indipendenti dal Vaticano”

Steven Vanackere

Non c’è stata nessuna perquisizione ”deplorevole” come denunciato da Roma, e comunque sia ”se anche il comportamento degli inquirenti non fosse stato appropriato, sarebbe un caso per il sistema politico e giudiziario belga. Certo, non per il Vaticano”. Lo dice, intervistato dalla Stampa, Steven Vanackere, ministro degli Esteri belga e vicepremier dell’esecutivo di transizione, a proposito delle perquisizioni compiute dalla magistratura belga nella cripta della cattedrale di Malines e nella sede dove era riunito l’episcopato belga.

”In questi frangenti – prosegue – è importante reagire con tutto l’equilibrio possibile. L’arcivescovo Leonard, primate del Belgio, lo ha fatto. Ha accolto la logica secondo cui, se c’è un’inchiesta in corso, la Chiesa deve assolutamente accettarla. Per il resto, ha solo espresso l’auspicio che l’azione fosse proporzionata allo scopo”.

Vanackere dice di non temere una crisi nelle relazioni fra Belgio e Santa Sede: ”E’ normale – conclude – che nei rapporti diplomatici vengano chieste delle spiegazioni. Il Vaticano ci ha domandato se è vero che i vescovi sono stati trattenuti, che non hanno avuto cibo o acqua, cosa che noi riteniamo non sia successa. Tutto ciò va bene – aggiunge -, ma sempre tenendo chiaro in mente il dogma elementare dei poteri separati e consentendo ai giudici di compiere il loro lavoro”.

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