Sembra che ogni atto del Papa “irriti” certi ambienti e “uno si deve chiedere il perché”: é quanto osserva il presidente della Conferenza episcopale italiana. Angelo Bagnasco, intervistato dalla Cnn sullo scandalo della pedofilia. Il cardinale, nell’intervista, difende la linea di trasparenza e rigore adottati da Benedetto XVI, afferma che quanto scritto dal pontefice all’Irlanda vale per tutta la Chiesa universale e che ad alcuni vescovi, coinvolti in coperture di preti pedofili, è stato chiesto di dimettersi.
Rispetto agli attacchi dei media e alle reazioni di alcuni settori, il porporato osserva: “certamente guardo i fatti e sembra che ogni parola, ogni atto del Santo Padre non vada bene a certe persone, o in certi ambienti. Sembra che li irritino. Uno si deve chiedere perché”.
“La Chiesa – ha aggiunto Bagnasco – ha sempre perseguito e dato delle indicazioni di massima trasparenza e fermezza nell’affrontare questo crimine (della pedofilia), così come altri tipi di crimini che possono essere commessi. Dunque non c’è stata una cultura del silenziò imposta o predicata dalla Chiesa, a nessun livello”.
Per il presidente della Cei “è sotto gli occhi di tutti il fatto che diversi vescovi di varie nazioni, una volta trovati responsabili di non essere prontamente intervenuti contro alcuni preti, e avere nascosto i fatti, si sono dimessi e io penso che in alcuni casi quelle dimissioni siano anche state chieste”.
Quanto alle linee guida della Chiesa per affrontare il problema degli abusi sui minori, il porporato risponde: “Le indicazioni fondamentali ad oggi sono quelle del Santo Padre nella Lettera alla Chiesa d’Irlanda. Quelle regole si applicano a quella Chiesa e a tutte le altre Chiese nel mondo. Mi sembra che quelle indicazioni richiamino fortemente a una più decisiva attuazione della santità del sacerdozio, degna di questa straordinaria vocazione, e che richiamino a vivere questa vita – conclude – nella gioia del celibato ecclesiastico.