Piazza della Loggia: familiari delle vittime amareggiati dalle parole della bresciana Viviana Beccalossi, deputata Pdl

Viviana Beccalossi con Ignazio La Russa, entrambi ex Msi

”Le indagini per 36 anni sono andate nella stessa direzione e non hanno portato la verità. Non è per caso che si è guardato dalla parte sbagliata?”: sono bastate queste parole della deputata del Pdl Viviana Beccalossi per far scattare la replica di alcuni familiari delle vittime, che si sono detti ”amareggiati”.

Alfredo Bazoli, che il 28 maggio perse la madre, ha osservato che ”questo processo consente di raggiungere almeno la verità storica. Quelle dichiarazioni mi amareggiano”.

”L’affermazione dell’onorevole Beccalossi, che la giustizia non è venuta perché si è seguita la pista sbagliata – ha aggiunto il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Manlio Milani, che ebbe la moglie uccisa dalla bomba – è completamente errata, perché non tiene conto dei punti di verità ormai acquisiti, in tutti i processi. Mi riferisco a quelli del ’69 e ’74, se ci sono alcuni dati certi che tutti i processi hanno confermato, è che le stragi sono ascrivibili all’eversione della destra. Noi dobbiamo avere il coraggio di prendere atto di ciò che dicono le sentenze, le motivazioni delle sentenze. Perché soltanto riconoscendo fino in fondo il loro valore potremo finalmente ricomporre e ricostruire la storia di quegli anni e quindi ricostruire fino in fondo una memoria pubblica riconosciuta, che non è la negazione della ricerca delle varie interpretazioni, ma certamente costituisce i punti fermi per andare oltre quel periodo”.

”Io sono vicina alle famiglie delle vittime – ha replicato Beccalossi – e conosco il presidente Milani che stimo. Ma credo di aver detto una cosa sciocca e vera: pochi ricordano che per colpa di piazza della Loggia una intera generazione di destra è stata spazzata via”. Ci sono state cioè ”decine e decine di giovani perquisiti, minacciati, che avevano solo la colpa di essere di destra a cui nessuno ha chiesto scusa”. ‘

‘Io stessa che avevo tre anni quando c’è stata la strage – ha concluso la parlamentare bresciana – e ho iniziato a far politica nel 1985 in piazza della Loggia non posso fare una manifestazione politica”.

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