“Atterra comunque”: così si è schiantato l’aereo con il presidente polacco

Il giornale polacco Dziennik Gazeta Prawna ha pubblicato degli estratti delle trascrizioni delle due scatole nere dell’aereo precipitato a Smolensk lo scorso 10 aprile, mentre trasportava il presidente polacco Lech Kaczynski, sua moglie e numerosi altri esponenti dell’èlite politica e miliatare del Paese a Katyn, per la commemorazione delle vittime del 1939.

Il Tu-154 si schiantò mentre era in volo a nord dell’aeroporto, immerso nella nebbia. Tutti i 96 passeggeri morirono sul colpo. Il disastro aereo è da allora chiamato “la seconda Katyn”.

Sulla tragedia stanno indagando sia Mosca sia Varsavia, che stanno cercando di attribuire le voci registrate dalle scatole nere ai passeggeri.

Secondo le prime rivelazioni, nella cabina di pilotaggio al momento dell’incidente, insieme ai quattro membri dell’equipaggio, c’era anche un diplomatico polacco, Mariusz Kazan.

A lui il comandante comunicò che, a causa della fitta nebbia sulla regione,  sarebbe stato molto difficile atterrare a Smolensk. Il diplomatico avrebbe tagliato corto dicendo che in caso contrario il presidente Kaczynski sarebbe arrivato tardi alla commemorazione.

Secondo il giornale polacco, sarebbero bastati 5 secondi per evitare l’incidente: in quei pochi momenti il pilota Arkadiusz Protasyuk avrebbe dovuto evitare l’impatto invertendo il getto in modalità di decollo. Ma il Tu-154 ha bisogno di 10 secondi per passare dalla modalità di atterraggio a quella di decollo.

Resosi contro di non potere evitare l’impatto, il capitano ha cercato di far atterrare l’aereo sulla pancia. In questo modo si è evitato lo schianto, ma non la rottura delle ali e del motore, che quindi è esploso.

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