Presidenziali Colombia: speranze in Antanas Mockus, l’Obama locale

Nelle presidenziali di domenica prossima, i colombiani potrebbero decidere una storica svolta del Paese. Praticamente da sempre, infatti, al potere si sono alternati conservatori e liberali. Ma, in questa caso, secondo i sondaggi, nel ballottaggio del 21 giugno ad affrontare il ‘delfino’ del presidente Alvaro Uribe, l’ex pluri-ministro Juan Manuel Santos sarà il leader del Partito Verde, Antanas Mockus, un inatteso ‘fenomeno’ politico, che qualcuno ha già definito “l’Obama colombiano”.

Mockus, 57 anni, filosofo e matematico, discendente di lituani, già per due volte sindaco di Bogotà e personaggio ‘sui generis’, tanto che si è sposato in un circo in groppa ad un elefante, ha infatti raccolto, quasi dal nulla ed in pochi mesi, una grande messe di consensi (circa il 35%), soprattutto con Twitter e Facebook (é il quinto al mondo come numero di aderenti).

E con messaggi in cui si è scagliato contro l’endemica corruzione e assicurato, inoltre, che proseguirà sì la lotta alla guerriglia, ma “nell’ambito della Costituzione”. Santos, un economista di 58 anni, appartenente ad una delle potenti famiglie colombiane, presumeva di aver la vittoria in tasca cavalcando l’onda della popolarità (70%) di Uribe, che ha lasciato il Partito Conservatore, cooptandone però quasi tutte le correnti, fondando il suo Partito della U.

Ma le incessanti accuse contro di lui (come ministro della difesa ha avallato l’assassinio di civili da parte dell’esercito che li facevano passare per guerriglieri) e contro esponenti del suo partito per corruzione e legami con i sanguinari paramilitari di destra (l’ultima è che un fratello di Uribe, negli Anni ’90, capeggiava uno squadrone della morte ndr.), hanno spinto moltissimi colombiani, soprattutto giovani e delle zone urbane, a voler andare alle urne per votare Mockus.

Tant’é che, per gli analisti, domenica, non dovrebbe esserci il tradizionale assenteismo del 50%. In un Paese in cui dei 43 milioni di abitanti, 20 sono poveri (poco più di 100 euro al mese) ed altri 8 indigenti (meno di 50 euro), se dovesse vincere, il compito di Mockus non sarà comunque facile. E’ in questo scenario che, l’8 giugno prossimo, approderà a Bogotà la segreteria di Stato americana Hillary Clinton.

Per rendersi conto di come dovrà ora posizionarsi Washington nel Paese al quale, nell’ultimo decennio, ha dato quattro miliardi di dollari, per la lotta alla droga, alla guerriglia e dove ha installato sette basi militari. Guarda caso, il moderato ‘verde’ Mockus, l”Obama colombianò, durante la sua campagna, non ha detto nulla contro gli Usa.

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