Russia, Alexiej Navalnyj condannato a 15 giorni di carcere. Ue: “Rilasciatelo”

Russia, Alexiej Navalnyj condannato a 15 giorni di carcere. Ue: "Rilasciatelo"
Russia, Alexiej Navalnyj condannato a 15 giorni di carcere. Ue: “Rilasciatelo” (Foto Ansa)

MOSCA – Il tribunale di Mosca ha condannato a 15 giorni di carcere e a pagare una multa di 20mila rubli (circa 320 euro) il blogger, avvocato e oppositore del Cremlino Alexiej Navalnyj, accusato di essere “l’organizzatore” di una manifestazione non autorizzata e per aver “effettuato inviti pubblici ai cittadini a uscire sulla via Tverskaia” a Mosca “creando così ostacoli al traffico e violando l’ordine pubblico”.

Secondo il suo avvocato, Navalnyj è accusato dell’organizzazione di un’azione di massa che ha causato la violazione dell’ordine pubblico. Washington e Bruxelles condannano gli arresti, Mosca parla di provocazioni.

Gli Stati Uniti, ha fatto sapere il portavoce del dipartimento di Stato americano, Mark Toner, “condannano fermamente gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici in Russia”, tra cui quello del blogger anti Putin Alexiej Navalnyj, e “chiedono al governo russo di rimetterli subito in libertà”. Toner sostiene che “fermare dei manifestanti pacifici, degli osservatori dei diritti dell’uomo e dei giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali”.

Critiche anche dall’Unione Europea. Il giro di vite della polizia russa che “ha cercato di disperdere le manifestazioni e ha arrestato centinaia di cittadini, compreso il leader dell’opposizione Alexei Navalni, ha impedito l’esercizio delle libertà fondamentali di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione russa”, è scritto nella dichiarazione della portavoce di Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera europea, diffusa nella notte. “Chiediamo alla autorità russe di rispettare pienamente gli impegni internazionali presi, compresi quelli nel Consiglio d’Europa e nella Osce, per la difesa di questi diritti e il rilascio senza indugi dei dimostranti pacifici che sono stati imprigionati”.

Il Cremlino ha accusato gli organizzatori delle manifestazioni di domenica in Russia di “provocazioni”. “Quello che abbiamo visto in diversi posti, ma soprattutto a Mosca – ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov – è una provocazione e una menzogna perché coloro che in modo molto raffinato e con un linguaggio aulico hanno spiegato che l’azione era autorizzata e che non violava in alcun modo la legge dicevano un’assoluta bugia”.

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