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Russia e Cina sottoscrivono acccordi commerciali per 3 miliardi e mezzo di dollari

di Warsamé Dini Casali |14 Ottobre 2009 11:10

Cina e Russia hanno siglato martedì un grande accordo strategico che prevede intese commerciali del valore di 3 miliardi e mezzo di dollari e hanno rinnovato l’impegno su un’intesa di massima tra la Gaz­prom e la China National Petro­leum Corporation.

La visita di Putin a Pechino, accolto dal Primo Ministro Wen Jiabao, segna la fine di un periodo di tensione e diffidenza reciproca fra le due grandi nazioni: le antiche dispute tra chi interpretasse al meglio l’ideologia comunista sembrano relegate alla notte dei tempi. Adesso si parla la lingua dei grandi affari e della cooperazione energetica, spingendosi a immaginare per il futuro prossimo l’introduzione dello yuan e del rublo come valuta di scambio, in sostituzione del dollaro.

L’intesa raggiunta, con la ratifica ai massimi livelli istituzionali, è servita a sanare diverse fonti di ostilità: solo qualche mese fa la Russia accusava i commercianti cinesi di vendere merce contraffatta e per questo motivo aveva ordinato la chiusura del grande mercato alle porte di Mosca che ospita 60 mila operatori cinesi.

Putin e Jiabao hanno sottolineato la reciproca volontà di incrementare la collaborazione tra i due paesi: la Cina guarda con molto interesse alle risorse naturali russe, dall’altro lato la Russia, colpita dal collasso dei prezzi del petrolio e del credito dello scorso anno, vuole attirare investimenti cinesi per rilanciare l’economia. Un esempio è fornito dal contenuto dell’accordo preliminare alla fornitura di gas: i russi forni­

Putin e Wen Jiabao

anno ogni anno 70 miliardi di metri cubi di gas, in cambio ot­terranno generosi prestiti sul modello di un accordo prece­dente del valore di 25 miliardi di dollari.

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