MOSCA – La protesta contro il tandem Putin-Medvedev e i brogli del voto legislativo monta all’ombra di un grattacielo staliniano, nella prospettiva intitolata all’ex dissidente Sakharov, dove le recenti proposte di riforma del Cremlino sono accolte come ”vuote promesse” di ”usurpatori”: 120 mila persone secondo gli organizzatori, 30 mila per la polizia, in ogni caso più dei 50 mila scesi in piazza Balotnaia il 10 dicembre scorso. Verosimilmente 60-80 mila. Una folla pacifica ancora più variegata per età, estrazione sociale e orientamento politico, con il simbolico nastro bianco.
Assente per problemi di salute l’ultimo presidente dell’Urss Mikhail Gorbaciov: ”Il mio cuore è con voi”, fa sapere con un messaggio. Successivamente, alla radio “Eco di Mosca” ha dichiarato: “Consiglierei a Vladimir Vladimirovitch (Putin) di lasciare ora”. Presente invece tra i dimostranti l’oligarca Mikhail Prokhorov (che promette legislative anticipate se verrà eletto al Cremlino).
Batte un colpo anche l’ex ministro delle Finanze del governo Putin, Aleksei Kudrin, silurato dal presidente Medvedev: sale sul palco sfidando fischi e cori di ”vergogna, vergogna” e invita a passare dagli slogan ai fatti per dialogare pacificamente con il potere, ”altrimenti sara’ rivoluzione”.
Sul palco si avvicendano in venti: l’ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov confida nell’arrivo di una ‘vera primavera politica”, l’ex vicepremier Boris Nemtsov evoca la richiesta di ”dignita” della piazza, lo scrittore Boris Akunin propone di battezzare il movimento ”Russia onesta”, il suo collega Dmitri Bikhov esalta il ”parto” di una societa’ civile ”con bandiere di tutti i colori, tranne il grigio della Russia di Putin”.
Ma il più applaudito è il blogger anti Putin Alexiei Navalni, che a febbraio promette di portare in piazza un milione di persone e di assaltare il Cremlino se il potere non risponderà alle richieste del popolo, in primis nuove elezioni. La folla intanto usa l’ironia contro Putin, non perdonandogli il paragone dei nastri bianchi con i preservativi e quello degli oppositori con la tribù di scimmie del Libro della Giungla: c’è chi distribuisce preservativi, chi porta palloncini con la loro forma, chi esibisce foto della testa del premier infilata in un condom. Una ragazza di 20 anni tiene aperto il suo iPad dove ha scritto: ”Io non simulo orgasmi, perché il mio Stato simula le elezioni?”.