Russia, rimpatriati i resti di 121 soldati italiani

I resti di 121 soldati italiani caduti in Russia nella seconda guerra mondiale sono stati rimpatriati ieri. Le urne sono partite nel pomeriggio a bordo di un velivolo dell’aeronautica militare dall’aeroporto di Chalovkskiy, alle porte da Mosca, dopo una cerimonia commemorativa che ha visto la partecipazione di rappresentanze italiana e russa.

E’ stata la diciottesima cerimonia del genere tenuta in Russia da quando, nel 1991, è cominciata la restituzione all’Italia dei resti dei militari caduti durante il tentativo di invasione dell’Urss nella II guerra mondiale. Un processo che con il passare degli anni diventa più lento, con i ritrovamenti e le identificazioni sempre più difficili. Ad oggi sono stati 10663 i soldati italiani esumati, di 2807 si è riusciti a risalire ai nomi. Tra i 121 rimpatriati ieri 26 ottobre, i cui resti sono stati trovati nelle regioni di Belgorod e Rostov, sei sono stati identificati. Una volta giunte in Italia le spoglie saranno si terrà l’annuale cerimonia di rimpatrio dei resti verranno traslate all’Ossario di Redipuglia in occasione della Festa delle Forze Armate (4 novembre).

La cerimonia di ieri è stata possibile grazie alle campagne del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti del Ministero della Difesa in collaborazione con l’Associazione russa “Memoriali Militari” di ricerca ed esumazione. Oltre alla ricerca dei resti, Onorcaduti e Memoriali collaborano per la manutenzione dei cippi dislocati in territorio russo a memoria dei luoghi noti dove sono stati sepolti i caduti italiani del 1941-1943. Alla cerimonia di oggi era presente per l’Italia il Gen. di Brigata Aerea Giuseppe Antonio Cappucci in rappresentanza di Onorcaduti. Per la russia, il direttore delle onoranze ai caduti militari per il ministero della Difesa russo, il generale Aleksander Kirilin.

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