Russia. Rinnovo della Duma, opposizione divisa: voto o annullamento?

MOSCA – Boicottare elezioni ritenute una farsa: e’ l’obiettivo comune di oppositori e critici del tandem Putin-Medvedev, che tuttavia si dividono sulla scelta piu’ efficace per manifestare la protesta. Il dilemma, dibattuto sui media e su internet, e’ innanzitutto se andare a votare il 4 dicembre per il rinnovo della Duma – il ramo basso del parlamento – legittimando di fatto la consultazione o se disertare le urne, facendo pero’ aumentare il rischio di brogli.

In rete la maggioranza dei blogger, a partire dal piu’ popolare di tutti, quello anticorruzione Alexiei Navalni, invita a votare qualunque partito tranne quello putiniano Russia Unita. I leader di Parnas, che si sono visti negare dal ministero di grazia e giustizia la registrazione del loro partito di opposizione radicale, suggeriscono invece di annullare la scheda con una croce o scrivendo ‘contro tutti’, opzione esistente dal 1993 al 2006, quando e’ stata abolita durante la presidenza Putin.

C’e’ poi il partito dell’astensione, da Vladimir Milov – leader di Parnas in contrasto con i suoi colleghi – all’ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov: abbassare l’affluenza riduce la legittimita’ del voto, sostengono, ma secondo i detrattori della proposta aumenta il pericolo della falsificazione delle schede.

L’intellighenzia, secondo alcuni media, votera’ il partito riformatore Iabloko (Mela) di Grigori Iavlinski, come per esempio lo scrittore Boris Akunin, pur riconoscendo che si tratta di una ”mela acerba”.

Altri intellettuali si tapperanno il naso ed esprimeranno il loro dissenso votando il partito vetero-comunista di Ghennadi Ziuganov (secondo gruppo parlamentare alla Duma), ritenendo che sia l’unico in grado di fare un minimo di opposizione. I piu’ idealisti, invece, scommetteranno su Russia Giusta.

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