Russiagate, Bannon: “Incontri sovversivi coi russi alla Trump Tower”. Il presidente: “Ha perso la testa”

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Donald Trump e Steve Bannon

WASHINGTON – Si infiamma lo scandalo Russiagate negli Stati Uniti, con l’ex stratega della Casa Bianca Steve Bannon che definisce “sovversivo” e “antipatriottico” l’incontro tra il primogenito di Donald Trump e un gruppo di russi alla Trump Tower durante la campagna elettorale e il presidente americano che accusa Bannon di aver “perso la testa”.

L’accusa di Bannon è contenuta in un nuovo libro sulla Casa Bianca il cui contenuto è stato anticipato dal quotidiano britannico The Guardian. Parlando con l’autore, Bannon ha ammonito che l’indagine del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate si concentrerà sul riciclaggio e che gli investigatori “romperanno Don junior come un uovo sulla tv nazionale”.

“Anche se pensavi che non era sovversivo, o antipatriottico, o cose brutte, e mi è capitato di pensare che era tutto di questo, avresti dovuto chiamare l’Fbi immediatamente”, confida Bannon a Michael Wolff, autore di Fire and Fury: inside the Trump White House, in uscita la prossima settimana.

Bannon si riferisce all’incontro del giugno 2016 tra Donald Trump jr, il genero del presidente Jared Kushner e l’allora capo della campagna elettorale del tycoon, Paul Manafort, con l’avvocatessa russa Natalia Veselnitskaya dopo che un intermediario aveva promesso al figlio di Trump materiale compromettente contro la rivale del padre, Hillary Clinton. Ma il primogenito del magnate aveva risposto “I love it”, anziché allertare l’Fbi.

L’ex stratega di Trump prevede inoltre che il Russiagate seguirà la pista del riciclaggio: “La loro strada per fottere Trump passa attraverso Paul Manafort, Don jr e Jared Kushner... è chiaro come i capelli sulla tua faccia”.

A suo avviso l’indagine “passerà attraverso la Deutsche Bank e le stronzate di Kushner. Le stronzate di Kushner sono untuose. Andranno dritti attraverso questo. Arriveranno a questi due tizi (il figlio e il genero di Trump, ndr) e diranno loro ‘prendere o lasciare”. “Stanno seduti su una spiaggia tentando di fermare un uragano di categoria cinque”, ha aggiunto. Bannon è ancora in ottimi rapporti con Trump ma le sue dichiarazioni rischiano di essere una pugnalata, spiegabile in parte solo con la sua ostilità verso il ‘democratico’ Kushner.

A queste rivelazioni ha replicato immediatamente il presidente americano, che in un comunicato ufficiale della Casa Bianca ha scritto che Bannon “ha perso la testa”.

Trump ha scaricato completamente il suo ex chief strategist, affermando che ha avuto “molto poco a che fare” con la sua vittoria elettorale, che “non rappresenta” la sua base e che ha speso tempo alla Casa Bianca facendo trapelare false informazioni ai media. Secondo il presidente, Bannon “pretende solo di aver avuto influenza” nella Casa Bianca ma lo ha incontrato raramente da solo.

“Steve Bannon – afferma Trump nel comunicato della Casa Bianca – non ha niente a che fare con me o la mia presidenza. Quando è stato licenziato, non ha perso solo il suo lavoro ma anche la testa. Steve era un membro dello staff che ha lavorato per me dopo che io avevo già vinto la nomination sconfiggendo 17 candidati, spesso descritti come il campo più talentuoso mai messo insieme nel partito repubblicano”.

“Ora che è da solo – prosegue il tycoon – Steve sta imparando che vincere non è facile come sembra. Steve ha avuto molto poco a che fare con la nostra vittoria storica, che è stata messa a segno dagli uomini e dalle donne dimenticate di questo Paese. Invece Steve ha avuto tutto a che fare con la perdita di un seggio al Senato in Alabama tenuto per oltre 30 anni dai repubblicani”, accusa Trump, riferendosi a Roy Moore, battuto dal rivale dem.

“Steve non rappresenta la mia base, Steve – incalza ancora Trump – pretende di essere in guerra con i media, che chiama partito di opposizione, ma ha speso il suo tempo alla Casa Bianca facendo trapelare false informazioni ai media per sembrare più importante di quanto fosse. E’ l’unica cosa che fa bene”.

 

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