NEW YORK – “Ero scioccata, terrorizzata”: così Simona Mangiante, 34 anni, di Caserta, fidanzata dell’ex assistente in politica estera della campagna di Donald Trump George Papadopoulos, racconta il giorno in cui l’Fbi lo scorso ottobre ha bussato alla porta per consegnarle un mandato di comparizione. Il suo uomo si era appena dichiarato colpevole, ammettendo di aver mentito agli investigatori e accettando di collaborare con loro nell’inchiesta sul cosiddetto Russiagate.
Originaria di Caserta, avvocato, Simona Mangiante è stata ascoltata per due ore e mezza dagli uomini del procuratore speciale Robert Mueller. Nel raccontare la storia al quotidiano britannico The Guardian spiega come gran parte dell’interesse degli investigatori sia stata per la sua conoscenza di Joseph Mifsud, misterioso professore maltese per il quale lavorò a Londra prima di conoscere Papadopoulos. E che gli inquirenti sospettano sia l’anello di congiunzione tra l’ex consigliere di Trump e alti funzionari russi.
Nello specifico si pensa che Mifsud abbia informato Papadopoulos di alcune carte compromettenti su Hillary Clinton nelle mani del Cremlino, con migliaia di email rubate in seguito all’attacco hacker al partito democratico.
Ora gli investigatori vogliono sapere se Papadopoulos informò Trump e i suoi collaboratori durante un incontro a Washington e se in quell’occasione fu deciso qualcosa. Mangiante intanto ha spiegato di aver conosciuto Mifsud a Bruxelles, al Parlamento europeo dove lavorava. A presentarle il professore fu nel 2012 il deputato Gianni Pittella, divenuto poi presidente dell’Europarlamento. E fu Pittella nel 2016 a convincerla ad accettare il lavoro offerto da Mifsud a Londra, in un fantomatico London Centre of International Law.
Giunta con grande entusiasmo nella capitale britannica la donna capì subito che quel piccolo ufficio era solo una copertura di un qualcosa che a lei sfuggiva. Non a caso i rapporti con Mifsud – che rispose alle sue lamentele da Mosca – si interruppero dopo soli tre mesi. Intanto su Linkedin Simona aveva conosciuto Papadopoulos, che prima di raggiungere la campagna di Trump aveva a sua volta lavorato con Mifsud. Di qui il trasferimento a New York , dove non avrebbe mai immaginato di finire nella rete delle indagini sui possibili legami tra Trump e la Russia.
Intervistata dal Mattino, Mangiante ha spiegato la posizione in cui si trova adesso il compagno:
“George è sotto inchiesta per falsa testimonianza perché non ricordava esattamente la data in cui aveva incontrato Mifsud e ha dichiarato un giorno per un altro. È considerato un reato federale molto grave, ma stiamo cercando di chiarire tutto e voglio tranquillizzare i miei genitori che vivono ancora a Caserta che io non sono indagata, anzi gli agenti mi hanno ringraziato per le informazioni che ho fornito quando sono stata interrogata. Anche io sono interessata che venga fatta luce su questa vicenda: c’è in ballo la più grande democrazia del mondo”.