Sakineh Mohammadi-Ashtiani e’ stata mostrata questa sera in un programma della televisione iraniana in inglese PressTv mentre, in casa sua, confessa di aver preso parte all’uccisione del marito, ripetendo le azioni che dice di aver fatto, sullo stesso luogo del delitto. Nel programma sono comparsi anche il figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, e l’avvocato, Javid Hutan-Kian, arrestati il 10 ottobre scorso mentre venivano intervistati da due giornalisti tedeschi della Bild am Sonntag.
PressTv aveva mostrato immagini di Sakineh e del figlio in casa per annunciare la messa in onda oggi del documentario. Il documentario, ha detto l’emittente, e’ stato realizzato grazie alla collaborazione della magistratura, che ha disposto il trasferimento della donna nella casa solo per realizzare il programma. Successivamente e’ stata riportata in carcere.
Sakineh, che appare appesantita rispetto ad immagini precedentemente circolate, parla un ottimo persiano, mentre in analoghi programmi realizzati in passato si esprimeva in lingua azera – parlata a Tabriz, dove vive – con sottotitoli in persiano. La donna afferma di avere preso parte all’uccisione del marito, Ebrahim Ghaderzadeh, nel settembre 2005 in collaborazione con un suo amante, che a suo dire aveva organizzato il piano.
Fingendo di voler praticare un’iniezione di un farmaco anti-influenzale al marito, dice Sakineh, gli inietto’ in realta’ un sonnifero. Successivamente il suo amante entro’ in casa e uccise il marito della donna con sette scariche di corrente elettrica. Il figlio di Sakineh dice di avere accettato di incontrare i due giornalisti tedeschi, anch’essi tuttora in carcere, su insistenza di Mina Ahadi, presidente del Comitato internazionale contro la lapidazione, con sede in Germania, che nel programma viene descritta come una ex appartenente ad un gruppo ”terrorista” curdo, il Komeleh.