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La protesta di San Marino: “Sulla trasparenza fiscale siamo disponibili, ma l’Italia ci ignora”

di Maria Elena Perrero |15 Giugno 2010 21:38

Una crisi diplomatica si è aperta tra Italia e San Marino. Dalla piccola Repubblica fanno sapere che “Il governo italiano non ci parla. Noi abbiamo mostrato disponibilità a collaborare in tutte le richieste che ci sono state inoltrate. Abbiamo fatto proposte” in materia di trasparenza fiscale e bancaria, “ma nessuno ci ha risposto”. Sono queste le parole del ministro degli Esteri di San Marino, Antonella Mularoni.

Il capo della diplomazia della Repubblica ha spiegato in una conferenza stampa a Roma “lo stallo e le difficoltà” che attualmente permangono con Roma. Sul tavolo delle trattative – ha aggiunto il ministro – restano ancora in sospeso intese sia in materia di doppia imposizione fiscale sia sullo scambio automatico delle informazioni bancarie.

“Noi abbiamo fatto le nostre proposte, aspettiamo le controproposte”, ha sottolineato la Mularoni precisando che quello del governo italiano “è un atteggiamento inverosimile, fosse anche una posizione mediatica contro i cosiddetti paradisi fiscali”.

La delegazione di governo di San Marino, di cui facevano parte anche il Segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, e quello all’Industria, Marco Arzilli, ha fatto il punto sul percorso intrapreso dalla Repubblica in ordine all’adeguamento del proprio sistema economico agli standard internazionali di trasparenza e collaborazione e sullo stato delle relazioni con l’Italia.

In tempi brevi e con un intenso lavoro, hanno spiegato, il Paese ha varato normative interne in grado di garantire la trasparenza del proprio sistema economico e sottoscritto numerose intese bilaterali sullo scambio di informazioni su modello Ocse, “meritando l’apprezzamento e il riconoscimento dei vari organismi internazionali”.

Quanto invece al rapporto bilaterale con l’Italia, gli esponenti del Titano hanno espresso “forti preoccupazioni”. L’Italia, spiegano infatti, dopo aver sottoscritto nel 2009 intese importanti con San Marino in ambito di cooperazione economica e finanziaria, “si è irrigidita sulla firma del Protocollo di modifica dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali, su modello Ocse, già parafato dai tecnici e fermo da oltre un anno e, attraverso il varo del decreto incentivi, ha unilateralmente superato gli accordi vigenti fra i due paesi”.

“L’atteggiamento italiano – hanno lamentato ancora i ministri – è incomprensibile se non altro per il fatto che San Marino ha manifestato la chiara volontà di andare incontro alle richieste della controparte italiana per definire insieme e nel reciproco interesse i tempi e i modi delle intese”.

Ci si trova insomma, a loro dire, di fronte a una situazione di “stallo che pone a forte rischio l’economia sanmarinese e genera problemi rilevanti alle sue imprese”. “Abbiamo le carte in regola e abbiamo chiesto un incontro politico chiarificatore, ma non abbiamo avuto risposta, c’è un imbarazzante silenzio”, ha aggiunto Mularoni, concludendo che “avremmo piacere che la situazione si sbloccasse e che l’Italia ci riconoscesse che siamo uno Stato con cui si può parlare”.

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