Sanità, parto in casa: proposta legge dell’Idv in Umbria

Pubblicato il 16 Settembre 2010 - 20:04 OLTRE 6 MESI FA

Ridurre la corsa alla ospedalizzazione del parto, offrendo alle partorienti tutte le condizioni di sicurezza, assistenza continua e personalizzata, perchè possano scegliere liberamente di mettere al mondo i propri figli a casa propria o in ambienti idonei ed attrezzati, garantendo la possibilità di avvalersi dell’ospedale in caso di sopraggiunta necessità: ha questi scopi la proposta di legge del gruppo nel consiglio regionale dell’Umbria.

”Non istituisce in Umbria – dicono i proponenti – il parto a domicilio, che già prevedono le leggi nazionali, obbligando le partorienti a pagarselo per intero, ma vuole solo consentire alle donne ed alle coppie, come raccomanda l’Organizzazione mondiale della sanità, di potersi avvalere di questa libera scelta”.

Presupposti della proposta di legge sono la sicurezza della partoriente che presuppone l’esclusione in partenza dei casi difficili che possano comportare complicazioni e come tali da indirizzare all’ospedale fin dall’inizio, la sostenibilità economica della scelta, da garantire con il diritto della partoriente a vedersi rimborsare i costi di assistenza sostenuti (ma solo nella misura dell’80 per cento della tariffa regionale, proprio per dimostrare che il parto a domicilio farebbe risparmiare la struttura pubblica).