Libia: sanzioni dall’Ue, gli Usa congelano 30 miliardi di dollari e pensano all’esilio di Gheddafi. Il leader libico: “Vogliono occuparci”

Muammar Gheddafi

BRUXELLES – L’Ue ha adottato oggi un pacchetto di sanzioni contro il regime di Gheddafi. Intanto la Casa Bianca ha affermato che l’esilio del leader libico Muammar Gheddafi è ”una possibilità” e ha congelato beni libici per 30 miliardi di dollari. Gli Usa stanno inoltre predisponendo le loro forze tutte intorno alla Libia ma Hillary Clinton sostiene che non ci sarà un intervento militare che coinvolga navi statunitensi.

Gli Stati Uniti stanno riposizionando le loro forze armate, navali e aeree, attorno all’area della Libia. Lo ha annunciato uno dei portavoce della Difesa americana, David Lapan. La decisione del Pentagono, osserva il portavoce, e’ una conseguenza dell’intensificarsi della richiesta da parte della comunita’ internazionale di porre fine al regime di Gheddafi in carica da molti decenni. ”I nostri strateghi sono al lavoro – ha aggiunto Lapan – e sul campo abbiamo molti piani per far fronte all’emergenza. Cosi’ puo’ essere detto che in quest’ambito stiamo riposizionando le nostre forze navali e aeree per essere capaci di fornire opzioni e flessibilita’, una volta che le decisioni sono state prese”.

Il riposizionamento delle forze navali Usa nella zona della Libia, però, non preannuncia una risposta militare, ha detto Clinton. ”Non vi e’ alcuna azione militare in vista che implichi navi statunitensi”, ha detto la responsabile della diplomazia Usa rispondendo a una domanda in una conferenza stampa a Ginevra. ”Disponiamo di una presenza navale nel Mediterraneo. Pensiamo che ci sara’ il bisogno di appoggiare interventi umanitari. Inoltre crediamo che purtroppo saranno necessarie missioni di soccorso, poiche’, come probabilmente sapete, migliaia di tunisini hanno gia’ lasciato la Tunisia verso l’Europa” e si prevede di vedere partire ”libici ed altri bloccati in Libia, con un grande pericolo in alto mare.

Sanzioni. Il testo della risoluzione approvato dal Consiglio Ue prevede in particolare tre misure: l’embargo del settore delle armi e delle attrezzature antisommossa; il divieto di rilasciare i visti a 26 notabili del regime libico; il congelamento dei beni del colonnello Gheddafi, di cinque suoi famigliari e di 20 alti funzionari.

Nella risoluzione gli Stati europei ribadiscono con forza la richiesta di ”una fine immediata dell’uso della forza” e l’impegno a rispondere alle legittime richieste e aspirazioni della popolazione libica attraverso il dialogo.

Gli Usa pensano all’esilio. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto oggi che ”tutte le opzioni restano sul tavolo” per quanto riguarda la Libia. Il portavoce ha detto che un esilio di Gheddafi ”resta una possibilita”’ per venire incontro alle richieste internazionali che lasci il potere. Carney non ha voluto dare dettagli sulla possibilita’ che gli Stati Uniti possano agevolare in qualche modo la strada dell’esilio per Gheddafi. Il portavoce della Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti e i suoi alleati sono impegnati in colloqui sulla creazione di una zona ‘no-fly’ sulla Libia.

Intervista alla Abc. Gheddafi ha poi comunicato in un’intervista a Christiane Amanpour della Abc che tutto il popolo lo ama e che morirebbero per proteggerlo. “Non ho visto manifestazioni contro di me per le strade di Tripoli”, ha proseguito. “Mi sono sentito tradito da alcuni paesi occidentali con i quali avevo costruito relazioni negli ultimi anni e li accuso di aver tentato di colonizzare la Libia”. “Forse gli Usa vogliono occuparci. Il presidente Usa Barack Obama è una brava persona ma è stato probabilmente disinformato. Le dichiarazioni che gli sono state attribuite forse sono state fatte da qualcun altro… L’America non è la polizia internazionale del mondo”, ha concluso Gheddafi.

Gheddafi non ha più il controllo dei campi di petrolio. Il regime di Gheddafi non controlla più i principali campi petroliferi libici. Lo ha reso noto il commissario europeo per l’energia Guenther Ottinger. Per Oettinger, ci sono fondati motivi per ritenere che i maggiori giacimenti di gas e petrolio in corso di sfruttamento siano passati sotto il controllo delle formazioni ribelli. E questo sarebbe anche il motivo per il quale l’Ue ha deciso di varare sanzioni non generalizzate ma mirate nei confronti degli esponenti della famiglia Gheddafi e del suo entourage.

La esportazioni di idrocarburi dalla Libia verso l’Europa, ha aggiunto il commissario, non sono ”trascurabili”, ma rappresentano comunque solo il 3% del volume complessivo del mercato europeo del gas e il 10% di quello del petrolio. La produzione ha subito uno stop, ha detto ancora il commissario, ma le attivita’ estrattive dovrebbero riprendere.

H. Clinton: nessuna opzione esclusa. Nessuna opzione è esclusa finché il regime di Gheddafi in Libia continuerà ad uccidere il proprio popolo. Lo ha detto oggi a Ginevra il segretario di Stato americano Hillary Clinton. Gheddafi ha perso ogni legittimita’ e deve andarsene adesso, ha aggiunto Clinton in un intervento al Consiglio Onu dei diritti umani.

Casa Bianca: contatti con i gruppi di ribelli. La Casa Bianca ha detto oggi che gli Stati Uniti sono in contatto con alcuni gruppi di ribelli in Libia. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha detto comunque che e’ ”prematura” la possibilita’ del riconoscimento di un gruppo o di un altro da parte degli Stati Uniti.

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