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Sarah Palin non è più la ”stella” del movimento Tea Party

di lgermini |13 Ottobre 2010 11:24

Chris Christie

Durante lo scorso anno Sarah Palin si era incoronata regina del movimento Tea Party, e il suo appoggio ha contribuito nelle primarie in tutto il Paese a sloggiare candidati repubblicani dell’esablishment in favore di ”facce nuove”, candidati appartenenti al Tea Party.

Ma anche tra gli irriducibili del Tea Party, scrive il Guardian, non è detto che il suo regno sia incontrastato. Una massa di delegati alla convenzione dei Tea Party Patriots a Richmond, Virginia, l’ha inaspettatamente piazzata al secondo posto come la loro scelta per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti nel 2012.

Oltre 1.550 delegati hanno scelto tra 2.300 candidati i due giorni di convenzione: la Palin ha ottenuto il 13,5% dei voti, ma è stata battuta col 14% da Chris Christie, governatore del new Jersey.

A prima vista vista è sembrata una scelta strana. Sarah Palin, la ”stella” del movimento sconfitta da un politico praticamente sconosciuto che tra l’altro dichiara di non volersi candidare ala Casa Bianca.

Ma per capire basta fare un passo indietro e vedere cosa ha fatto Christie. Giovedi scorso ha annullato la costruzione di un tunnel da 8,75 miliardi di dollari sotto il fiume Hudson, il secondo tunnel ferroviario che avrebbe collegato il New Jersey a New York riducendo notevolmente il volume del traffico automobilistico.

Secondo il Premio Nobel e economista Paul Krugman, ”la decisione è stata distruttiva e incredibilmente stupida”. Il New York ha ricncarato la dose scrivendo che l’America è diventata ”una nazione dove gli uomini politici competono per chi ha la minore visione ristretta del futuro e la più grande volontà di assecondare egoismi a breve termine”.

Per i sostenitori del Tea Party la vittoria a sorpresa di Christie è stato un colpo contro il ”big government” e una delle sue più famigerate manifestazioni, il trasporto pubblico. Il grido di battaglia dei seguaci del Tea Party è ”lasciateci in pace, lasciateci vivere, come vogliamo noi, lasciateci godere la nostra libertà, lasciateci liberi di restare nelle nostre macchine in fila per chilometri”.

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